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Che sorpresa: l’Italia non conta nulla

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L’Italia perde il rappresentante speciale per il Fianco Sud della Nato

(ANSA) – L’Italia ha inviato una lettera al segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in cui esprime sorpresa e disappunto per la decisione di nominare lo spagnolo Javier Colomina rappresentante speciale dell’Alleanza per i rapporti con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo.

A quanto si apprende, la scelta di Colomina è comunque da considerarsi ad interim e, oltre a non essere stata ancora formalizzata, potrebbe decadere quando il successore di Stoltenberg, l’olandese Mark Rutte, si insedierà alla guida della Nato il prossimo primo ottobre.

(GIULIA POMPILI – ilfoglio.it) – Meloni voleva la gestione politica dei rapporti con i paesi confinanti a sud della Nato, ma Stoltenberg preferisce il suo uomo di fiducia, lo spagnolo Javier Colomina 

Secondo quanto appreso dal Foglio, il posto da Rappresentante speciale per il fianco Sud della Nato è stato assegnato il 17 luglio scorso allo spagnolo Javier Colomina, vicesegretario generale aggiunto per gli Affari politici e la Politica di sicurezza e Rappresentante speciale del Segretario generale della Nato per il Caucaso e l’Asia centrale.

La scorsa settimana il governo italiano, al vertice della Nato a Washington, aveva fatto sapere di aver proposto almeno tre nomi per il ruolo. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della sua missione a Washington aveva sottolineato il ruolo italiano nel promuovere “l’attenzione al fianco Sud dell’Alleanza”, anche in relazione alla strategia per il Nord Africa e l’immigrazione contenuta nel Piano Mattei e già veicolata durante la presidenza italiana del G7. La notizia, arrivata mercoledì scorso a Roma, è stata accolta con stizza e nervi a Palazzo Chigi, che già ieri ha mandato i suoi delegati a Bruxelles, nel quartier generale della Nato, a protestare formalmente.

In una lettera datata 17 luglio, che il Foglio ha potuto visionare, il rappresentante permanente presso la Nato, l’ambasciatore Marco Peronaci, ha scritto al segretario generale Jens Stoltenberg che “le autorità italiane hanno appreso la tempistica di tale decisione con grande sorpresa e disappunto” perché “per essere efficace la politica della NATO sul sud ha bisogno di un approccio rinnovato, non di un rebranding”.

La decisione di assegnare il ruolo a una persona di fiducia del segretario generale uscente, Jens Stoltenberg, e già inserita all’interno del processo decisionale e politico della Nato, non è piaciuta per niente all’Italia che voleva un nuovo ruolo con un suo portafoglio da assegnare a qualcuno di fiducia del governo Meloni – che stava lavorando a nomi non già in organico all’Alleanza atlantica.

Riconosciuto il potere del segretario generale di decidere per queste posizioni, “l’Italia osserva che queste decisioni strategiche”, scrive Peronaci, “sono state prese proprio alla fine del vostro mandato e senza un’adeguata consultazione degli alleati”.

Il governo ha incaricato Peronaci di comunicare ufficialmente ai vertici della Nato che nella lettera d’incarico Stoltenberg scrive della nomina riferendosi al “mio rappresentante speciale”, e quindi “questa nomina è da considerarsi temporanea in attesa di qualsiasi decisione che il Segretario generale”, cioè Mark Rutte, “vorrà prendere”. Dunque una mezza sfiducia ufficiale, in attesa di riaprire il dialogo con Rutte che prenderà il suo posto a ottobre.  


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