
(di Andrea Scanzi – ilfattoquotidiano.it) – Poiché il soggetto è tanto permaloso quanto politicamente discutibile, e – dunque – tende a querelare ad alzo zero o giù di lì come ben sanno Tomaso Montanari e altri (liberi) come lui, giova qui premettere che il mitologico, tonitruante e oltremodo ineffabile ministro (sic) Lollobrigida è uomo oltremodo bello, preparato, capace, simpatico, democratico, disponibile e oggettivamente inattaccabile. Io mi ispiro a lui in ogni cosa che faccio, che scriva libri o faccia spettacoli, che giochi a padel o vada in tivù. Un tempo mi ispiravo a Gaber e Saramago, ora a Lollobrigida e Donzelli: un miglioramento prodigioso, che ha giovato alla mia vita e che – per questo – consiglio a tutti voi.
Ciò detto, e sempre con rispetto parlando, la predisposizione alle gaffe del cognatissimo Lollo merita forse (e di nuovo) le nostre attenzioni. Pochi giorni fa il nostro eroe si è fatto (di nuovo) ridere dietro da mezzo mondo per aver detto che “per fortuna” la siccità ha toccato la Sicilia ma non altre zone. Ovviamente la Sicilia (e il Sud tutto) hanno apprezzato assai. Va sottolineato qui come, nello specifico, Lollobrigida sia stato più maldestro che in malafede: rispondendo a un parlamentare piemontese, voleva probabilmente solo dire che la siccità per fortuna non aveva colpite le sue terre (cioè il Piemonte), senza con ciò intendere che godesse delle sofferenze siciliane. Il fatto, però, è che se ogni volta che apri bocca crei una polemica, vuol dire che magari sei anche una brava persona, ma di sicuro hai sbagliato lavoro. Il povero Toninelli fu crocifisso per molto meno, e se non sai parlare – e peggio ancora non ti fai capire – non puoi fare il politico. Men che meno il ministro.
L’ineffabile Lollobrigida, poi, è recidivo. Ne inventa proprio una al giorno. Ultimamente ne ha sparate a raffica come ai bei tempi della sostituzione etnica, dei treni fermati a comando e dei poveri che – in quanto tali – mangiano meglio perché quando fanno la spesa hanno meno soldi (?). Stargli dietro è difficile, perché l’uomo ha una naturale predisposizione alla bischerata paragonabile a quella del miglior Gasparri (ci venga perdonato qui l’ossimoro), ma giova farlo perché nel “masochismo comunicativo” del Marchese del Lollo c’è – a suo modo – del genio. Prima di tutto, Lollobrigida ha partorito un decreto legge Agricoltura così disastroso che Mattarella non intende firmarlo. Troppe le criticità, peraltro tutte di gravità considerevole: l’accorpamento della società Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (Sin) nell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea); il divieto di installare pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli; e poi – la criticità peggiore – lo spostamento dei carabinieri forestali (ora dipendenti in tutto e per tutto dal ministero della Difesa) sotto il controllo del ministero dell’Agricoltura. Se riuscisse in quest’ultimo intento, sostengono gli ambientalisti e non solo loro, Lollobrigida realizzerebbe il sogno di cacciatori (e bracconieri), le cui irregolarità – durante l’attività venatoria – vengono denunciate proprio dai carabinieri forestali.
Quando deve scegliere tra cacciatori e animalisti, il Lollo non solo non ha dubbi, ma mostra proprio un disinteresse/disprezzo nei confronti di tutti coloro che amano gli animali. È persino arrivato a dire, con una sensibilità e una competenza scientifica degne di un Fugatti deluxe, che gli umani sono gli unici esseri senzienti, dando con ciò per sottinteso che gli animali non abbiano anima né provino sentimenti. Davvero una visione del mondo moderna, per nulla specista e intrisa di umanità e tolleranza. Verrebbe quasi da compatirlo, perché evidentemente pensa che tutti gli umani tra lui e un cane o fringuello (qualsiasi cane e qualsiasi fringuello) sceglierebbero lui. Come no: contaci, Lollo.