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Botta e risposta tra Grillo e Conte sul futuro del M5S

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M5s, Grillo riprende Conte sull’ipotesi Costituente: “Sono io il custode dei valori del movimento”. La replica del presidente: “Lasciamo che la nostra comunità si interroghi sul proprio futuro”

(ansa.it) – “L’ultima volta che ci siamo incontrati ci eravamo ripromessi di programmare alcuni incontri con un gruppo ristretto dei nostri, per discutere dei temi su cui rilanciare il Movimento, che é afflitto da un’evidente crisi di consenso”.

Si apre così una lettera indirizzata da Beppe Grillo a Giuseppe Conte e pubblicata sul sito M5s.

“Apprendo – prosegue – che vorresti indire un’assemblea Costituente per discutere di questi e altri temi. Non ne abbiamo mai parlato, ma come sai, in quanto garante, sono il custode dei valori del Movimento e dovremmo quantomeno discuterne prima nel corso degli incontri che ti avevo chiesto di fare, anche perché ogni decisione non potrà non essere presa nel rispetto dei valori del Movimento”.

“Con grande schiettezza, anche alla luce delle responsabilità politiche che mi sono assunto, devo informarti che non posso accogliere la tua proposta di discutere ‘preventivamente’ i temi da sottoporre all’Assemblea Costituente”. Così il presidente M5s replica alla missiva ricevuta da Beppe Grillo. “Immaginare che io e te, da soli o, come pure scrivi, insieme a ‘un gruppo ristretto dei nostri’, si proceda a individuare e discutere temi da sottoporre all’Assemblea, significherebbe arrogarsi la scelta di indicare i temi su cui l’Assemblea è legittimata a pronunciarsi, assumendo che rispetto a tutti gli altri essa sia priva di legittimazione. Lasciamo che la nostra Comunità si interroghi sul proprio futuro”.

Conte: “Il destino del M5s non è nelle mani di Grillo. Raggi dice di tornare alle origini? Il contesto è completamente cambiato”

(ilfattoquotidiano.it) – “Il destino del Movimento non è nella mani di Beppe Grillo“. Parola di Giuseppe Conte, interpellato dai cronisti sulle parole del fondatore del Movimento 5 stelle. Lunedì sera, a Fiesole, Grillo aveva dedicato numerose battute al Movimento, durante il suo spettacolo “Io sono un altro”. “Non so con Conte come andrà a finire, deve capire che io sono essenziale. Io e Casaleggio eravamo temperamenti diversi, bisticciavamo più volte al giorno ma abbiamo creato una cosa meravigliosa”, aveva detto il garante dei 5 stelle, ironizzando sul risultato elettorale delle Europee.

Dichiarazioni alle quali ora replica l’ex premier. “Il destino del Movimento non è nella mani di Grillo, ma nelle mani di un’intera comunità che deciderà del suo futuro all’assemblea costituente del prossimo settembre. Questa riflessione è già iniziata. L’assemblea congiunta, il consiglio nazionale: hanno parlato tutti e quindi abbiamo rinviato per le decisioni a questa assemblea costituente”, ha detto Conte, interpellato dai giornalisti in Transatlantico. “Di essenziale non c’è la singola persona – ha poi proseguito il leader, citando l’aggettivo usato da Grillo – Di essenziale c’è la comunità che ormai è fatta da gente seria, matura, che deciderà del proprio destino”. Proprio nei giorni successivi alla batosta elettorale delle Europee, tra l’altro, lo stesso Conte aveva incontrato Grillo a Roma. “Noi abbiamo parlato a lungo. Un’ora e mezza. Abbiamo scherzato, riso, l’ho lasciato in ottima forma. Assolutamente coinvolto e pimpante. Poi lasciamogli liberamente fare le battute che ritiene“, ha aggiunto Conte, citando un altro passaggio dello spettacolo di Grillo: “Ha preso più voti Berlusconi da morto che Conte da vivo”. La battuta su “Draghi grillino“, invece, è quella usata dal fondatore per sostenere l’appoggio dei 5 stelle al governo guidato dall’ex presidente della Bce.

Ma Conte non si limita a replicare a Conte. Lo fa anche con Virginia Raggi, l’ex sindaca di Roma che al Corriere della Sera aveva dettato l’esigenza per il Movimento 5 stelle di tornare alle origini. “Serve velocemente una fase ri-costituente. Si deve creare un’agenda, parlare di temi e non di leadership o regolamenti. Ripartire dalla nostra identità, dai nostri metodi e lavorare sul coinvolgimento dei cittadini alla gestione della ‘cosa pubblica’, correggendo quello che magari non ha funzionato, ma senza snaturarci completamente”. Opinione non condivisa da Conte: “Che significa ritornare alle origini? Significa restart, rewind? Il contesto politico e sociale è completamente mutato. Se non lo riesci a interpretare, sei sempre più fuori”, ha detto l’ex premier. E a chi gli ha chiesto se il campo prescelto dai 5 stelle fosse quello progressista, Conte ha risposto: “Assolutamente, poi se qualcuno ha inclinazioni di destra ne tragga le conseguenze”.


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