Il leader 5 Stelle – “Io non voglio pensionare Grillo, ma siamo nati per dare l’ultima parola agli iscritti”

(di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – L’assemblea costituente di ottobre comincia a prendere forma, così come un sospetto cresce: sarà la resa dei conti definitiva – politica – tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Insomma, l’occasione per pensionare politicamente il Garante. Ma Conte giura di no: “Non voglio pensionare nessuno, la Costituente servirà a ritrovare entusiasmo e a rilanciare una comunità attraverso un processo di autentica rifondazione”.
Uscendo dal Consiglio nazionale, lei ha precisato: “L’assemblea potrà modificare anche lo Statuto”. Si può immaginare la gioia di Grillo nell’apprenderlo.
Ci mancherebbe che non fosse così. L’assemblea potrà modificare e integrare lo Statuto e anche la Carta dei principi e dei valori, altrimenti non sarebbe costituente. Il M5S è nato sul principio che gli iscritti hanno sempre l’ultima parola.
Dove e quando si svolgerà, innanzitutto?
A Roma, nella seconda quindicina di ottobre (la data nel crono-programma discusso ieri in Consiglio è quella del 26-27 ottobre, ma si tenterà di anticipare, ndr).
In precedenza avevate fissato la data del 4 ottobre, giorno della fondazione del Movimento. Avete dovuto rinviare per motivi pratici?
Non avevamo mai ufficializzato quella data. Il processo costituente sarà ampio e partecipato: occorre qualche settimana in più.
Come si svolgerà? Chi e come sceglierà i temi di cui discutere e su cui si voterà?
Gli iscritti, ma anche i simpatizzanti, proporranno temi e idee compilando un modulo su una piattaforma divisa per aree tematiche. Il materiale verrà selezionato e poi sottoposto al voto degli iscritti, che decideranno quali saranno le questioni più importanti su cui confrontarsi. Infine, un campione di 300 rappresentanti scelti a sorte discuteranno in assemblea, ripartiti in 30 tavoli, confrontandosi con gli eletti e con degli esperti.
Lei avrà voce in capitolo?
Il processo sarà guidato da dei mediatori, terzi e imparziali, e non sarà intermediato dall’attuale vertice politico, me incluso.
Dicono che parteciperanno anche dei ragazzi.
Trenta ragazzi di minore età, dai 14 anni in su, che selezioneremo con delle call negli istituti superiori.
Come si voterà?
In presenza e sul web. Gli iscritti si esprimeranno su un documento finale che riassumerà tutto questo lavoro.
Le chiederanno innanzitutto di cancellare la regola dei due mandati: questo lo sa, no?
Lasciamo che la nostra comunità esprima e definisca i nuovi obiettivi strategici e ragioni su nuove regole per rendere più efficace la nostra azione politica.
Grillo può farle muro: come Garante può chiedere che ogni modifica allo Statuto venga votata una seconda volta, e a maggioranza qualificata.
Fino a che non verranno eventualmente modificate, valgono le attuali regole statutarie.
Lo sentirà in questi giorni?
Lo aggiornerò sugli ultimi dettagli della Costituente.
Il suo contratto da consulente per il Movimento è stato rinnovato, giusto?
Sì.
Passiamo ad altro. Elly Schlein è pronta a riaccogliere Matteo Renzi nel centrosinistra. Le ha chiesto perché?
No. Però credo che per battere Giorgia Meloni, che è il nostro obiettivo, sarà importante recuperare nell’astensionismo. Per riuscirci occorre un progetto chiaro e credibile e con compagni di strada affidabili, e con al centro l’etica pubblica. Direi che in questo modo non si parte con il piede giusto.
Perché tanto Pd ha nostalgia di Renzi? Solo perché ne è stato il segretario?
Non mi spingo a comprendere le logiche altrui. Posso dire che per noi l’etica pubblica non è negoziabile, e se stiamo alla razionalità politica bisogna sempre valutare l’utilità di chi porta pochi voti ma ne toglie molti di più.
Il dem Andrea Orlando potrebbe essere un buon candidato in Liguria?
Lo conosco bene, è stato mio ministro, ma francamente trovo del tutto prematuro ragionare di candidati quando ancora non ci siamo confrontati su obiettivi e programmi politici. In Liguria dobbiamo andare a vincere offrendo un progetto politico costruito su un modo diverso di fare politica che sradichi la contaminazione tra affari e politica.
Italia Viva vuole entrare in coalizione, ma a Genova sostiene il sindaco di centrodestra Bucci.
Non mi pare proprio che Renzi possa essere il testimonial del modello politico a cui teniamo e di cui le parlavo.
Anche lei pensa che il governo possa andare in crisi da qui a qualche mese, magari anche sulla spinta delle firme raccolte per i referendum?
Che sia iniziata la parabola discendente mi sembra evidente. Ma che questo possa avvenire in tempi brevi non possiamo prevederlo.
In Cina, Meloni non ha chiuso la Via della Seta, anzi…
Questo dimostra che con il furore ideologico non si va lontano. Meloni ha fatto un errore, per compiacere gli americani, ed è è dovuta andare in Cina per recuperare.
A proposito di americani: lei nelle Presidenziali tifa per Donald Trump, giusto?
Ho già risposto più volte su questo. Ripeto che, con qualunque candidato vinca, l’Italia dovrà avere buoni rapporti, perché parliamo di nostri tradizionali alleati.
Ma la politica estera di Trump non potrà essere quella di Kamala Harris…
Ci sarà sempre un deep state che assicurerà continuità di impostazione, al di là delle differenti personalità.