
(Tommaso Merlo) – Le peggiori olimpiadi dai tempi di Socrate e Platone non potevano iniziare meglio che scimmiottando l’ultima cena con trans barbute e ciccione seminude che ammiccano alle telecamere. Macron è riuscito nell’impresa di far imbestialire tutti, dal Vaticano alla vecchietta che va a messa ogni domenica e non capisce perché debba essere ridicolizzata la sua religione davanti al mondo intero in un evento sportivo. Cosa che del resto non ha capito nessuno ma i radical chic alla Macron sono fatti così, conformisti fino al midollo usano la provocazione libertaria per sentirsi più avanti e quindi superiori. Dei Tavazzi che si credono Voltaire. E mentre la vecchietta borbotta contro quel Giuda di presidente che si ritrova, l’Iman del quartiere si sfrega le mani. Ma la cerimonia d’apertura non deve essere piaciuta nemmeno ai Piani Alti che hanno fatto piovere a catinelle fin dai primi minuti e hanno trasformato i giochi in una via crucis di figuracce e lamentele. Si sono ribellate perfino le pantegane della Senna a cui non può fregar di meno che Macron abbia sperperato cifre folli per far nuotare gli atleti nella loro fogna a cielo aperto, vogliono essere lasciate in santa pace a casa loro. Quanto alle lagnanze tra gli esseri umani non si riesce a tenere il conto. Il villaggio olimpico si è rivelato una specie di centro di accoglienza per rifugiati sportivi con reclami che sono arrivati da tutti i continenti. Molti atleti sono rimbalzati scappando a gambe levate mentre quelli rimasti si son ritrovati ammassati in stanzette e costretti a dormire in brande progettate apposta per rovinare le notti agli atleti in vista delle gare. Quanto al marasma dei trasporti, è stato tale che molti atleti si sono persi per sempre mentre altri sono arrivati ai blocchi dopo la partenza e se non bastasse quando sono tornati in branda hanno scoperto di essere stati svaligiati. Con insulti infuocati che sono echeggiati fino all’Eliseo in tutti gli idiomi del globo. Perfino il cibo è da girone infernale, troppo poco e senza proteine con atleti che per fermare i morsi della fame sono stati costretti ad ordinare online e federazioni che sono corse ai ripari convocando i loro cuochi in fretta e furia. Ma c’è di più. A conferma di come neanche in Cielo abbiano apprezzato la cerimonia di apertura, l’onda di caldo torrido africano è giunta fino a Parigi e quindi anche nelle stanzette degli atleti dove Macron ed il suo pool di illuminati han ben pensato di non installare l’aria condizionata per apparire green. Radicalscicchismo boomerang. Dalla Grandeur alla Figuraccia di Merdeur a livello planetario. Anche economicamente l’olimpiade si è rivelata un flop clamoroso, coi parigini che non vedono l’ora che la torcia riparta per rovinare qualche altra città. C’est la vie. Monsieur le President puntava a celebrare in pompa magna la recente trombata elettorale e risollevare un gradimento personale crollato a livelli tragici, al momento i francesi lo apprezzano come le zanzare sotto l’ombrellone. Poveraccio, non gliene va bene una nemmeno per sbaglio, ci vorrebbe davvero l’esorcista. Si è fatto perfino beccare a fare le corna alla moglie in diretta social, lo hanno sorpreso slinguazzare la sua ministra dello sport che ha quarant’anni in meno della consorte. Ma forse era solo un caloroso ringraziamento per l’ottimo lavoro. E poi dai, Monsieur le President ha cose più importanti a cui pensare che le peggiori olimpiadi dai tempi di Eraclito e Sofocle e ai maldipancia per aver imbrattato l’ultima cena, grazie a lui l’Europa sta piegando la Russia e grazie a lui sta per scoppiare la pace in Medio Oriente.