In piena catastrofe Sangiuliano fanno un po’ sorridere i consigli che vengono dispensati al governo Meloni di piantarla con il complottismo e di pensare invece a tenere sotto controllo una classe dirigente largamente inadeguata (i casi […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – “Non ci sono solo io, sono coinvolte tante donne che oggi non stiamo ancora menzionando”. Maria Rosaria Boccia intervistata da Aprile e Telese a In Onda. “Una rete dietro la trappola di Boccia”. Il Giornale.
In piena catastrofe Sangiuliano fanno un po’ sorridere i consigli che vengono dispensati al governo Meloni di piantarla con il complottismo e di pensare invece a tenere sotto controllo una classe dirigente largamente inadeguata (i casi Santanchè, Lollobrigida, Delmastro, Pozzoli il pistolero). E magari di allargarne il perimetro. Missione pressoché impossibile poiché quella di vedere dietro le proprie smarronate sempre e comunque la mano di qualche oscura cospirazione è nel Dna impregnato nelle catacombe missine di Colle Oppio. Serve a poco che governo e magistratura abbiano, per esempio, escluso l’esistenza di dossier dei Servizi per screditare il ministro della Difesa Crosetto. Mentre il “comblotto” contro Arianna Meloni sparato da Alessandro Sallusti sul Giornale è rapidamente evaporato nel nulla. Del resto, malgrado la premier abbia saputo costruirsi una credibilità internazionale largamente riconosciuta appena rimette piede in patria, e torna ad essere “Giorgia”, sembra non potere fare a meno della comfort zone assicurata dal proprio cerchio magico. Appare del tutto illusorio che dopo le dimissioni del ministro della Cultura si sia messa la parola fine a una storiaccia assai saporita (come tutte le storiacce) che al di là dei risvolti umani la dice lunga sull’amichettismo di una destra famelica giunta dopo eterno digiuno nelle stanze del potere. E ci dice qualcosa sulla inettitudine degli uffici chiamati a mettere toppe ma capaci solo di allargare il buco. Da ciò che si capisce mentre Sangiuliano cercava di placare la consigliera fantasma qualche suo collaboratore negandone perfino l’esistenza ne moltiplicava l’ira e il fremito vendicativo. Di Maria Rosaria Boccia, inutile dirlo, ne sentiremo parlare ancora. Dalle sue dichiarazioni in tv emerge un profilo duro, determinato, non una parola in più, tutt’altro che il ritratto della ragazza sprovveduta venuta non si sa come da Pompei. Una che di carte da giocare al tavolo dei reciproci sputtanamenti ha fatto capire di averne in serbo ancora parecchie. Un minaccioso pizzino diretto soprattutto alla destra televisiva che attraverso le parole non esattamente al miele di un ex marito spaventato si accinge all’opera di smantellamento mediatico della signora (accompagnata magari da qualche inchiesta giudiziaria della magistratura “buona”). Spazzato via il povero maschio lamentoso prepariamoci a una guerra di donne. Ne resterà una sola.