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Duello Meloni-Boccia su Genny. Ora FdI vuol salvare la “Santa”

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Gli altri guai del governo – Il duello. La premier contro la donna: “Arrivista”. Lei: “Dilettante” La n.1 del Turismo, anche se a processo per falso, ora può sperare

(Di Giacomo Salvini – ilfattoquotidiano.it) – Un remake di “Eva contro Eva”. Ma qui non ci saranno premi Oscar. Caduto l’uomo – Gennaro Sangiuliano – Giorgia Meloni non vuole dare segnali di cedimento, Maria Rosaria Boccia non vuole perdere la visibilità ottenuta nei giorni scorsi. A costo di mettersi sullo stesso piano della premier. Così lo scontro è servito.

Così quest’ultima, di buon mattino, si presenta a Cernobbio per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e parlare alla platea degli imprenditori e attacca l’ex amante che ha provocato le prime dimissioni di un ministro del suo governo mettendo in scacco l’esecutivo per giorni: “Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda come me. La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona”. Insomma, la premier punta sul femminismo e sull’idea, condivisa nel Paese, di puntare il dito contro la donna “arrivista” che ha messo in scacco il ministro.

Passano pochi minuti e Boccia, usando il solito metodo comunicativo, cioè una storia su Instagram, pubblica una sua foto e scrive: “Questa persona è proprio una dilettante”. Non si chiamano nemmeno per nome. Negli stessi istanti si forma un inedito asse Boccia-Francesca Pascale che, pubblicando una foto di Silvio Berlusconi, schernisce Gennaro Sangiuliano: “Dilettanti” seguito dall’hashtag #silviocimanchi. Poche ore dopo è la stessa Boccia a rispondere in maniera più articolata alla premier nel pomeriggio: “Metta da parte i guantoni, sono la gentilezza e le carezze ciò di cui c’è bisogno”. E ancora definendo Meloni una “donna pronta allo scontro” che affronta “la situazione con la forza di un pugile, che soffia il naso dopo il jab, ma non vede di aver sferrato un colpo al vento, senza intaccare la verità”. Nel frattempo l’avvocato di Sangiuliano, Silverio Sica, spiega che l’ex ministro presenterà una denuncia contro la donna per aver subito “pressioni illecite”.

La strategia della premier rispondere direttamente a Boccia è stata decisa nelle ultime ore con i suoi collaboratori: Meloni non sopporta l’idea che anche una pedina del suo governo possa finire sotto ricatto di una persona qualsiasi. Tant’è che la premier risponde mostrandosi decisa sulla tenuta dell’esecutivo: “Se qualcuno pensa che situazioni come questa possano indebolire il governo si sbaglia. Morto il re, viva il re. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro”. La premier però mostra qualche segnale di cedimento spiegando che “se arrivo a Natale il mio governo sarà il più longevo d’Italia”. E se arriva a Pasqua? “Non lo dico, sono scaramantica”. Ad ogni modo Meloni non ha abbandonato la tesi del complotto nei suoi confronti: gli italiani, dice, “possono capire un certo doppiopesismo”, aggiunge riferendosi all’inchiesta di Perugia sui presunti dossieraggi. Tanto è vero che difende ancora Sangiuliano attaccando i giornali che se ne sono occupati: “Quando si parla per giorni della vita privata di un ministro, la sua vita pubblica è finita. Questa è una vicenda di vita privata – conclude Meloni – C’è stata una forte campagna mediatica su una questione privata, fermo restando che lui ha sbagliato a trasformare una questione privata in un fatto pubblico”. Il colpo, però, Meloni l’ha subito eccome. E non è un caso che nel governo si sta già studiando un modo per evitare nuove sostituzioni nell’esecutivo. Perché, dopo Raffaele Fitto che farà il Commissario Europeo, l’idea è quella di evitare anche di sostituire a breve la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Tra un mese ci sono due udienze a Milano in due inchieste in cui è indagata per falso in bilancio e l’altra per truffa. Se l’asticella di Palazzo Chigi per le dimissioni è stata posta sul rinvio a giudizio, adesso in FdI la linea sembra cambiata: per evitare di cambiare Santanché quest’ultima potrebbe restare anche con un processo per falso in bilancio, diverso il caso per la truffa. Ma i tempi per quest’ultimo caso sarebbero più lunghi e Meloni spera di scavallare l’anno senza nuovi scossoni.


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