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(Di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Eccola Virginia Raggi, l’unica vera big del Movimento a sostegno di Beppe Grillo. Dopo settimane di silenzio, ecco la sua mossa a favore del garante: “Se questo statuto dà a Grillo dei poteri e lui li esercita fa bene. La cosa più brutta è trasformarsi in quello che si è sempre detto di voler combattere, è terribile”. L’ex sindaca di Roma si schiera così, con un’intervista registrata per A casa di Maria Latella, in onda stasera su Rai3. Appena leggono le anticipazioni sulle agenzie, i contiani non mostrano alcuna sorpresa: “Lei sta in trincea con Beppe”.
Di più: ai piani alti del Movimento sono convinti che sia lei a spingerlo allo scontro totale con Giuseppe Conte. Tanto da avergli consigliato di rivolgersi all’avvocato presso cui lavorava, Pieremilio Sammarco, per quella battaglia legale con l’ex premier che nel M5S ormai danno tutti per certa. Nell’attesa, Raggi esce allo scoperto. Negli scorsi giorni aveva ripostato sulle chat interne un paio di post del garante, in un caso con tanto di scritta a sostegno: “Mi pare chiaro, no?”. A Latella, la consigliera comunale dice proprio come la pensa. Giura di non augurarsi che finisca tutto in tribunale: “La questione mi lascia turbata. Mi dispiace molto, da persona che crede nel Movimento. Se si arriverà alle carte bollate se la vedranno gli avvocati”. E ufficialmente non vuole scegliere tra il M5S di Grillo e quello di Conte: “Non la metterei in questi termini”. Però le sue posizioni sono sovrapponibili a quelle del fondatore: “Il Movimento nasce come idea e come metodo e io credo che oggi ci sia bisogno di tornare a quel metodo e a quel laboratorio, altrimenti si diventa solo la brutta copia degli altri partiti”. Per questo, sostiene, “non credo all’esperimento del campo largo, in questo percorso. Il M5S è nato con una missione totalmente diversa, quella di presentarsi come alternativa al sistema all’epoca bipolare”. Invece a suo dire ultimamente ha sbagliato rotta: “Abbiamo sempre combattuto i partiti tradizionali quindi oggi andare a braccetto direttamente con loro mi sembra una regressione, quasi un tradire la missione del Movimento”. Da qui, conclude Raggi, deriva il tonfo elettorale dei 5Stelle: “Moltissimi elettori si sono allontanati perché il M5S ha fatto una serie di movimenti non chiari, Tra un partito di sinistra, storico, come è sicuramente il Pd, e il M5S che si ricicla come partito di sinistra, forse la gente sceglie l’originale e non la copia”. Invece nei 5 Stelle continuano le voci sulle eventuali truppe del garante.
In mezzo ai sospetti incrociati sono finiti anche due eurodeputati, Dario Tamburrano – in ottimi rapporti con l’ex sindaca – e il campano Danilo Della Valle, sostenuto da Grillo con vari post nella campagna per le Europee. Ma entrambi, pur su posizioni molto simili a quelle di Grillo – a partire dal no a modifiche alla regola dei due mandati – hanno assicurato ai colleghi di non voler lasciare il Movimento in caso di (improbabile) scissione. “Per me l’unità della delegazione viene prima di tutto”, ha spiegato ai suoi Tamburrano.