La norma ribattezzata «anti Gandhi» dovrà ottenere l’ok del Senato. Duro colpo ai sit in dei movimenti ambientalisti come ad esempio «Ultima Generazione»

(di Claudio Del Frate – corriere.it) – Chi blocca una strada o una ferrovia rischia il carcere fino a un mese, se nel farlo si è in più persone riunite si rischia la reclusione da sei mesi a due anni. Lo prevede l’articolo 14 del ddl Sicurezza approvato dalla Camera senza modifiche, una norma ribattezzata «anti-Gandhi» dall’opposizione. Gianni Cuperlo (Pd) evidenzia: «Se un migliaio di studenti occupa la sede stradale rischia di incorrere in un reato penale». Arturo Scotto ricorda le lotte dei lavoratori che verrebbero penalizzati. «Un articolo liberticida contro i lavoratori e contro gli eco attivisti», afferma Laura Boldrini. Dure critiche anche da Avs e M5s
Il nuovo reato colpisce direttamente le proteste di movimenti ambientalisti – ad esempio «Ultima generazione» – che in molte occasioni hanno organizzato sit-in e blocchi stradali per protestare contro cambiamento climatico e inquinamento. Attualmente questi comportamenti sono puniti con una multa.
L’approvazione dell’articolo – che prima di entrare in vigore dovrà ottenere il via libera anche dal Senato – rientra nell’impronta securitaria che la maggioranza di centrodestra ha voluto imprimere con il ddl sicurezza. Il nuovo pacchetto di norme ora all’esame del parlamenti prevede infatti il carcere per una serie di atti e comportamenti finora puniti con sanzioni amministrative o condanne tenui come ad esempio l’occupazione abusiva di immobili (anche su questo punto è arrivato disco verde da Montecitorio) o le proteste contro opere pubbliche «strategiche» (ad esempio il ponte sullo Stretto o la Tav).
Forza Italia ha invece ritirato il suo emendamento che chiedeva di evitare il carcere alle detenute in gravidanza o con figli di meno di un anno, norma inizialmente inclusa nel ddl sicurezza.