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L’Enit di Santanché nel mirino di Anac e Corte dei Conti: “E’ il bancomat dei politici”

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Il 9 ottobre la ministra andrà a processo con il compagno Dimitri Kunz per il caso Visibilia: l’accusa è truffa aggravata all’Inps. Ipotesi dimissioni

(lastampa.it) – Tra meno di un mese, il 9 ottobre, Daniela Santanché potrebbe finire a processo per il caso Visibilia. Quel giorno, infatti, è prevista l’udienza preliminare a Milano per la ministra del Turismo, il suo compagno Dimitri Kunz e altri due indagati, accusati di truffa aggravata all’Inps. Accusa legata all’utilizzo della cassa integrazione Covid da parte del gruppo editoriale di cui Santanchè era a capo prima di entrare nel governo Meloni: i 13 dipendenti avrebbero comunque lavorato, pagati però con soldi pubblici, per circa 126mila euro. Se sarà rinviata a giudizio, con ogni probabilità la ministra sarà costretta a lasciare l’incarico. Svolto fin qui facendo lo slalom tra critiche e polemiche. Non ultime quelle che circondano l’operato dell’Enit, l’Ente nazionale per il Turismo, finito sotto la lente della Corte dei Conti e dell’Autorità anticorruzione.

La trasformazione in una S.p.a., società in house del ministero, doveva renderla più “dinamica”, per usare una definizione di Santanché, mentre sembra averla resa ancora di più un “bancomat” a disposizione della politica. Un carrozzone che costa 30 milioni di euro all’anno, anche a causa di una serie di onerosi finanziamenti e sponsorizzazioni. A cominciare dalla campagna promozionale della Venere di “Open to meraviglia”, che molti ricordano anche all’estero: un clamoroso flop sommerso dalle polemiche. Ma l’Enit ha sponsorizzato anche il Giro d’Italia, con un contributo di 3,3 milioni di euro a Rcs sport&events (prima del governo Meloni lo stanziamento massimo era stato di 2,6 milioni). Nemmeno un euro, invece, al Tour de France, che quest’anno partiva dall’Italia attraversando tre regioni.

Altri 7 milioni sono stanziati per la sponsorizzazione delle Olimpiadi invernali di Cortina 2026, un evento particolarmente caro alla Lega di Matteo Salvini. Poi c’è il contributo al concerto del Volo ad Agrigento: 150 mila euro per uno spettacolo che, peraltro, sarà trasmesso in tv a Natale, ma è stato registrato ad agosto nella Valle dei Templi. Ci sono, inoltre, diversi finanziamenti sotto i 150 mila euro, quindi diretti, autorizzati con una firma dall’ad, Ivana Jelenic, che è stata scelta da Santanchè per guidare la società. Soldi finiti, ad esempio all’associazione “Agnus Dei” di Tiziana Rocca, per il Filming Italy a Los Angeles e in Sardegna, o per la Macchina di Santa Rosa di Viterbo. I dati Anac fotografano un sistema ormai collaudato: la Enit spa, su 280 contratti, ha fatto 223 affidamenti diretti. Gli approfondimenti della Corte dei Conti e dell’Anac riguardano anche stipendi e rimborsi ricevuti da alcuni dirigenti e componenti del Cda, oltre che il proliferare di ricche consulenze esterne, non sempre giustificate a livello operativo. Indagini che, a questo punto, si concluderanno quando Santanché potrebbe aver già lasciato il ministero.


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