
(Dott. Paolo Caruso) – Il processo di contrapposizione iniziato già da tempo tra “l’Elevato” e l’ex Premier, l’attuale Presidente del Movimento 5 Stelle, ha preso una brutta china che non permette ai due un dialogo sereno e costruttivo. Infatti Beppe Grillo e Giuseppe Conte ormai non se le mandano a dire e con lettere di fuoco, spesso via Pec, si accusano vicendevolmente di avere usurpato la ragion d’essere dello stesso movimento e di averne distrutto i presidi di democrazia diretta. Accusato di una visione padronale del Movimento, Beppe Grillo in qualità di garante ribadisce l’importanza di certe regole che rappresentano le fondamenta portanti del M5S, il simbolo, il limite del doppio mandato, la titolarità del nome. Un pensiero rivolto al passato che ormai in quanto tale è pura follia e rappresenta solo un sogno che non ritorna mai più. Un grave flop quello della diatriba tra i due maggiori esponenti pentastellati per la tenuta politica del Movimento, due uomini con esperienze diverse e con pensieri contrapposti che si affrontano per la leadership e il controllo dello stesso Movimento. Una battaglia verbale dai toni sempre più accesi che rischia di sfociare nelle aule dei tribunali e che lascia attoniti e smarriti i parlamentari e la stessa base. A questo punto il rischio non tanto remoto è quello di una implosione del Movimento e di una scissione tra grillini e fedelissimi di Conte. Di sicuro di questa diaspora all’interno del M5S nè Grillo nè Conte avranno qualcosa da guadagnare, lasciando sul campo di battaglia numerose perdite tra parlamentari e sostenitori. Una ferita incancrenita dal tempo, non un sussulto di orgoglio, ma solo tanto egoismo dinanzi la casa comune che sta per crollare. Questo comportamento imperdonabile del Garante, di un padre padrone che rischia di far morire la propria creatura pur di continuare a dettare le regole, opponendosi duramente al Presidente Conte e all’assemblea costituente di ottobre ne compromette il percorso politico e il futuro stesso del Movimento. Non bastano a Grillo i chiarimenti di Conte sul processo che porterà all’assemblea costituente che affronterà i tanti temi proposti dagli iscritti e affermerà ancora una volta i valori democratici che hanno contraddistinto il Movimento. La sfida 5 Stelle è appena cominciata, riuscirà il buon senso di ognuno a portare fuori dalle secche e fuori dal concreto rischio implosione il Movimento, e a trovare la giusta quadra tra i due Giuseppe, lasciando da parte ogni rivalità, per la riuscita di un nuovo progetto politico rivoluzionario e di governo? La democrazia dove uno vale uno è solo un’utopia, un sogno arrivato al capolinea che ha dato l’illusione e la speranza a molti di essere parte attiva nel governo del Paese. Sarà la prossima assemblea costituente a decidere quale sarà la via da seguire e il futuro del M5S, la democrazia dal basso metterà le ali alle decisioni degli iscritti e non certo a quelle di Conte e mai e poi mai a quelle di Griilo. Un Grillo che con tutti i meriti iniziali dopo i gravi errori commessi soprattutto con l’appoggio a Draghi, un “grillino di ultima generazione”, le espulsioni di numerosi parlamentari ribelli, e col continuo logorio alla governance di Conte nel movimento, non può che rappresentare un passato ormai lontano superato dalla storia. I cosiddetti “giornalai” di regime con i propri “latrati” speculano sulle contrapposizioni dei due Giuseppe, sulle tensioni esistenti all’interno del movimento pentastellato, sulle minacce di battaglie legali del Garante retribuito con un lauto compenso annuo di trecentomila euro, e sulle imminenti scissioni. E qui il “vaffa” è d’obbligo! Notizie veritiere e fake news si alternano sul cammino dei pentastellati che dovrebbe portarli all’assemblea costituente di ottobre. Intanto il Movimento offre il fianco alla speculazione politica che non aspetta altro per distruggere il principale nemico, il Presidente Conte. La soluzione a tutto questo sta nella ritrovata coesione dei pentastellati e nel nuovo statuto che verrà fuori dall’assemblea costituente dove la base potrà dire la sua sui tanti temi esposti e portati avanti dagli iscritti e simpatizzanti. Si assisterà così al riproporsi di un Movimento rigenerato, unica forza politica in grado di potere realmente cambiare il Paese, un Paese vittima della partitocrazia, delle false contrapposizioni ideologiche, di una casta inamovibile, custode assoluta dei propri privilegi. Allora, e solo allora, la speranza di un cambiamento sarà ancora possibile!