Il nostro amato Lollo era stato buono per un po’, non faceva gaffe, niente sparate da almeno trenta giorni (tanto che io mi cominciavo a preoccupare) e invece va tutto bene: è tornato il genio di sempre. […]

(Di Selvaggia Lucarelli – ilfattoquotidiano.it) – Il nostro amato Lollo era stato buono per un po’, non faceva gaffe, niente sparate da almeno trenta giorni (tanto che io mi cominciavo a preoccupare) e invece va tutto bene: è tornato il genio di sempre. Ha inaugurato il G7 dell’Agricoltura a Siracusa, probabilmente per festeggiare la spumeggiante estate siciliana dell’agricoltura, appunto, tra siccità, razionamenti per i campi, animali che hanno bevuto fango, zolle riarse, pozzi illegali e reti idriche “colabrodo”. Del resto, la sua ultima gaffe, a maggio, quella dopo la quale forse Arianna Meloni – stremata – ha chiesto la separazione, era stata proprio: “Per fortuna quest’anno la siccità ha colpito alcune zone del Sud e la Sicilia in particolare e molto meno altre zone del paese!”. Davvero profetico, visto che l’incredibile botta di culo ha ridotto la produzione di grano duro in alcune aree della Sicilia addirittura del 70%. Sarà per questo che Lollo, proprio due giorni fa, ha rispolverato la brillante idea della leva agricola. “Il 2 ottobre – ha detto – partirà il servizio civile in agricoltura con la manifestazione d’interesse aperta alle aziende. Per la prima volta i giovani potranno servire la Patria con una attività di valore agricolo”. Una grande idea quella di “rafforzare il legame tra giovani e territorio” mettendo ai giovani una zappa in mano per 507 euro al mese di rimborsi. Roba che ai ventenni verrà voglia consegnarsi al caporalato con ottime probabilità di rafforzare il legame tra giovani e droghe pesanti. Ma Lollo ci crede. È convinto che i ragazzi, a cavallo come i pionieri del far west, si riverseranno in massa nei terreni, magari quelli aridi dell’Agrigentino, per cogliere l’impareggiabile opportunità di servire la Patria nei campi. Sì, qualcuno sente puzza di fascismo, di feste del grano e di propaganda sull’operosità agricola, ma direi che possiamo dormire sereni: non ci sarà alcuna festa del grano, visto che tra un po’ non avremo acqua, grano, manodopera e, vista l’aria che tira in casa Meloni, neppure il ministro della Sovranità alimentare. E poi, diciamolo: “Quando c’era lui si bonificava”, questi desertificano. Non ci sono più i trebbiatori fasci di una volta.