segnali – L’avvocato: ora ci sono forze dalla nostra parte

(Di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Il presente contro il passato. Giuseppe Conte che fa gli auguri ai Cinque Stelle con un video apposito, subito, di mattina. Beppe Grillo che invece batte un colpo solo in serata, con il filmato del discorso con cui presentò il programma del Movimento proprio 15 anni fa, sul palco del teatro Smeraldo a Milano, e scritta esplicativa: “Ecco il Movimento!”. La sintesi della guerra a 5Stelle, o anche le due facce della pubertà per il M5S che compie 15 anni. L’hanno fondato il 4 ottobre, nel giorno di San Francesco. Da sempre nel pantheon dei 5Stelle, nume tutelare nella battaglia per il reddito di cittadinanza, non a caso sostenuta anche con la marcia Perugia-Assisi. Ma c’è poco di francescano, dentro il Movimento che corre verso l’assemblea costituente di novembre in un’aria da resa dei conti. Il favorito per vincerla resta Conte, quello che il M5S vorrebbe ridisegnarlo, e infatti lo ribadisce: “Il Movimento non deve invecchiare mai, dobbiamo sempre riscoprirci e rinnovarci. Mi riferisco anche al processo costituente, siamo i primi in Europa a fare una cosa del genere, un esperimento totale di democrazia diretta”. Nell’attesa, l’avvocato lo celebra: “Siamo scomodi, mai accontentarsi”. Soprattutto, (ri)tende la mano agli altri partiti del centrosinistra, proprio lui che in settimana aveva decretato la dipartita del campo largo: “Adesso anche altre forze politiche sono dalla nostra parte per costruire un’alternativa di Paese”. Grillo invece tace per ore.
Sulle agenzie rimbalza solo il post del fedelissimo Danilo Toninelli, tuttora nel collegio dei probiviri del Movimento: “Il corpo del M5S starà in piedi solo se si appoggerà sulle solide gambe su cui lo hanno posto Grillo e Gianroberto Casaleggio. Altrimenti, le persone avranno tutte le ragioni per dirgli che ormai è diventato come tutti gli altri”. Però tutti notano quel silenzio. “Ma Beppe non dice nulla?”. In serata però eccolo, il video di Grillo, che celebra le radici, il Movimento dei due mandati e del web, insomma la linea identitaria anti-Conte. In mezzo, celebrazioni varie.
Il veterano dei veterani, Roberto Fico, è asciuttissimo: “Guardare indietro e allo stesso tempo guardare avanti. Buon compleanno!”. La sua corregionale Mariolina Castellone invece si espone, di nuovo, con una lunga lettera pubblica: “Da grande, caro Movimento, dovrai certamente imparare a radicarti sempre di più sui territori, e superare tanti bizantinismi più o meno voluti che hanno impedito ai gruppi territoriali di camminare sulle proprie gambe e financo di nascere. La politica non può vivere solo nelle chat o sui social”. A guardare da fuori c’è anche Pier Luigi Bersani, che con santa pazienza esorta all’unità a sinistra: “Cerchiamo di non farci compatire e di non annegare in un bicchiere d’acqua, costruire l’alternativa spetta alle forze che hanno fatto coerentemente l’opposizione, Pd, Avs e 5Stelle”. E non cita Matteo Renzi, l’uomo che divide Conte da Elly Schlein. La telefonata tra la segretaria dem e Giorgia Meloni di due giorni fa non ha fatto contento l’avvocato, confermano un paio di contiani. E stamattina non sarà all’assemblea a Roma del comitato promotore per il referendum contro l’autonomia differenziata, dove era atteso assieme a Schlein e agli altri leader di centrosinistra. I rancori incrociati sono ancora troppo forti.