Il mini contributo fino a 100 euro non sarà per tutti

(Sandra Riccio – lastampa.it) – Prende forma il “Bonus Natale”, il mini contributo fino a 100 euro che arriverà con le tredicesime. Oggi l’Agenzia delle Entrate ha diffuso i dettagli sui requisiti per la misura ed è subito polemica. I consumatori parlano di “spot per il governo” e di “bonus discriminatorio”.
In effetti i paletti che accompagnano questa iniziativa sono tali da farla risultare una beffa. Prima di tutto va ricordato che il bonus è rivolto soltanto alle coppie sposate, escludendo quindi tutte le coppie di fatto che, pur possedendo i requisiti richiesti, rimarranno a mani vuote. Inoltre occorrerà avere sia il coniuge sia (almeno) un figlio fiscalmente a carico. Non solo. L’importo sarà parametrato ai giorni di lavoro e quindi c’è l’ipotesi che sia molto più basso di 100 euro. Il reddito complessivo, poi, non dovrà superare i 28mila euro. Con tutte queste limitazioni, il numero di famiglie che davvero riusciranno a incassare il mini-assegno natalizio è davvero esiguo.
Quanto vale
L’indennità è prevista per quest’anno dal Dl Omnibus (Dl n. 113/2024) a favore dei lavoratori dipendenti in possesso di alcuni requisiti di reddito e familiari. Con la circolare n. 19/E di oggi, le Entrate spiegano a chi spetta il beneficio di importo fino a 100 euro e le regole per ottenerlo in busta paga insieme alla tredicesima mensilità, che viene in genere corrisposta nel mese di dicembre. Il documento di prassi, l’Agenzia fornisce anche istruzioni ai sostituti d’imposta che erogano il bonus: l’importo dovrà essere parametrato ai giorni di lavoro, mentre non cambierà in base al tipo di contratto (es. a tempo determinato o indeterminato) o all’articolazione dell’orario di lavoro (es. part-time).
A chi spetta il bonus Natale
Come spiegato nella circolare, tre sono i requisiti necessari per i dipendenti che intendono richiedere il bonus: avere nel 2024 un reddito complessivo non superiore a 28mila euro; avere sia il coniuge sia (almeno) un figlio fiscalmente a carico e avere “capienza fiscale”, ovvero un’imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente di importo superiore a quello della detrazione per lavoro dipendente (art. 13 comma 1 del Tuir).
Con riguardo al limite dei 28mila euro, la circolare chiarisce che non concorre al calcolo il reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze. Quanto invece al secondo requisito, il documento precisa che occorre avere il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato, entrambi (coniuge e figlio) fiscalmente a carico. In presenza di un nucleo familiare monogenitoriale, il bonus è riconosciuto al dipendente con almeno un figlio fiscalmente a carico.
Come richiedere il contributo
Per ottenere il bonus, il lavoratore dipendente deve presentare al datore di lavoro una richiesta scritta in cui dichiara di averne diritto, indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli fiscalmente a carico (o dei soli figli in caso di nucleo familiare monogenitoriale). In particolare, il dipendente è tenuto a comunicare – tramite autocertificazione – di possedere i requisiti di reddito e familiari previsti dalla norma. Il sostituto d’imposta riconoscerà l’indennità insieme alla tredicesima mensilità e potrà recuperare le somme sotto forma di credito da utilizzare in compensazione.
La polemica
Il “Bonus Natale” in arrivo con le tredicesime non solo è una elemosina, ma determinerà anche pesanti discriminazioni tra lavoratori e tra famiglie. Lo afferma il Codacons. «Nonostante il governo Meloni abbia più volte ribadito l’intenzione di abbandonare la strada dei bonus, ancora una volta ci troviamo di fronte a un sussidio “spot” che segue la fallimentare strada tracciata dai precedenti governi – spiega il Codacons – Con 100 euro in più in busta paga i beneficiari potranno comprare al massimo qualche panettone in più durante le feste natalizie, e non miglioreranno certo la propria situazione economica».
Per il Codacons, il Bonus Natale è gravemente discriminatorio, visto che sarà riconosciuto solo a chi ha coniuge e almeno un figlio a carico, escludendo milioni di lavoratori dalla misura. Penalizzate anche le coppie di fatto che, pur possedendo i requisiti richiesti per il bonus, rimarranno a mani vuote.
«Farebbe meglio il governo, in vista dei rincari che si abbatteranno sul Natale, a studiare provvedimenti davvero efficaci per far scendere i prezzi al dettaglio e tutelare il potere di acquisto dei cittadini, con benefici per l’intera collettività e non solo per alcuni» conclude il Codacons.