Quantcast
Channel: Politica – infosannio
Viewing all articles
Browse latest Browse all 4833

Beppe Grillo’s revenge

$
0
0

(Gioacchino Musumeci) – Beppe Grillo spara a zero sul Movimento compresi i candidati scelti per la Liguria. A parte il diritto all’estinzione sventolato dal re detronizzato, c’è anche il re farneticante che definisce i candidati del Movimento “ Calati dal mago di Oz”, ovvero Conte. Improvvisamente il presidente, quando parla di democrazia, fa venire il mal di stomaco a Grillo.

A coloro che stanno appresso al comico genovese, e secondo i quali Grillo è il creditore a cui si deve gratitudine anche quando affossa il Movimento, vorrei ricordare che a parte i favori a Draghi di cui leggeremo negli annali degli orrori grilleschi, le ultime cortesie agli avversari vengono casualmente all’indomani del niet di Conte al lauto compenso che Grillo intascava per dileggiare presidente e forza politica di cui si proclama fondatore/estintore.

Se Conte non avesse stralciato il contratto, Beppe Grillo avrebbe continuato a metastatizzare con tattiche striscianti il percorso del Movimento solo per intascare migliaia di euro “aggratis”. Un po’ spiace scriverlo ma il realismo è un dovere.

Il Grillo furia mitologica ha liberato i suoi demoni migliori: ira , vendetta e punizione. Ciò che gli manca di sicuro è la memoria perché le ombre sulla gestione democratica grillesca del Movimento risalgono a oltre 10 anni fa: “ Il dissenso non è concepito all’interno del Movimento. Paradossalmente i partiti, con tutti i disastri che hanno arrecato a questo Paese, sono più controllabili dai cittadini di quanto lo siano Grillo e Casaleggio”. Parole di Flavia Salsi, cacciata dal Movimento nel 2012 per averle pronunciate. Questo a proposito di democrazia.

D’altronde che diceva Grillo all’epoca: “ Siamo in guerra, con noi o contro di noi – slogan di Mussolini la cui postura è un marchio del governo Meloni- Chi si fa troppe domande sulla democrazia interna, prego andare. E andrà”.

Cercherò di essere carino sulle parole di sopra: le considero aberranti e arroganti, dettate dalla presunzione di decidere quante domande il cittadino o il militante abbia diritto di porre perché c’è un limite sia per i mandati, che per le domande. E se le domande non piacciono si va fuori. Essenzialmente parole di un tiranno intollerante oggi fuori controllo. Ecco lo spirito primigenio del Movimento su cui tacere, ecco perché il Grillo screanzato piaceva a milioni di militanti di Dx e ancora ecco perché Meloni è simpatica e Conte fa tristezza.

Certo la filosofia personale di Grillo va distinta dai frutti dell’operato politico che però, attenzione, non è sua proprietà e spero sia chiaro finalmente, Grillo disegnava la democrazia interna del Movimento e la curvava al suo ego divinizzato. E ha funzionato per anni, chi lo intuiva veniva sparato via – o con lui o contro di lui – e questo garantiva la supremazia assoluta del garante. Solo fedelissimi acritici sotto la lettiga di Grillo fino al passo falso degli inciuci con Draghi. Da lì il lento risveglio a cui è seguita necessariamente la frattura di oggi.

E a proposito di uomini calati dall’alto, all’epoca del Grillo ipnotico supervillain col superpotere del vaffanculo mortale, un attivista del Movimento dietro promessa dell’anonimato rivelò al Fatto Quotidiano quanto segue (https://www.ilfattoquotidiano.it/…/movimento-5-stelle… ) : “ Che alle primarie abbiano votato poche persone è innegabile. Il problema non è quello di accapigliarci tra di noi. Sarebbe meglio capire i motivi. Nessuno sa quanti siamo gli iscritti, si parlava di centomila due anni fa, duecentomila quest’anno, molti di più se calcolati a oggi, quasi trecentomila. Se così fosse vorrebbe dire che non hanno votato il novanta per cento degli iscritti.”

Cosi andavano le cose e sono sempre andate allo stesso modo finché i cittadini non si sono svegliati dal torpore mentale e hanno bandito le illusioni contenute nei “vaffanculo e uno vale uno.”


Viewing all articles
Browse latest Browse all 4833

Trending Articles