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C’è sciopero? Ma parliamo del G7…

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“Sono davvero indignata”, sbottò la signora Marta intorno alle nove mentre era lì dalle sei che aspettava inutilmente il bus per Tor Pagnotta dove si recava ogni mattina per assistere una anziana signora immobilizzata […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – “Sono davvero indignata”, sbottò la signora Marta intorno alle nove mentre era lì dalle sei che aspettava inutilmente il bus per Tor Pagnotta dove si recava ogni mattina per assistere una anziana signora immobilizzata a letto. Aggiunse: “Trovo che Maurizio Landini sbagli a parlare di rivolta sociale, con tutti i matti che girano è come versare benzina sul fuoco, come ha del resto giustamente osservato l’onorevole Foti”. “Che sciocchezze”, la interruppe Mohamed, anch’egli in attesa dall’alba ma che, ormai, a quell’ora disperava di recuperare la paga giornaliera presso l’autolavaggio Splendor delle Frattocchie. “E allora”, ribatté, “Giorgia Meloni che si prende gioco delle lotte dei lavoratori ironizzando sulle tutele sindacali che a lei mancano? Mi dicono però che il segretario della Cgil le risponderà a tono donandole una copia dell’‘Uomo in rivolta’ di Albert Camus. Davvero geniale”. Mentre alla fermata del 497 barrato si addensava una piccola folla in attesa del nulla, nella discussione intervenne il sor Carmelo che affetto da problemi respiratori entro pochi minuti avrebbe perso l’appuntamento con lo pneumologo ospedaliero prenotato sei mesi prima: “Diciamolo, lo scambio di battute tra la premier e la Schlein sul caviale della sinistra e l’olio di ricino della destra è stato godibilissimo”. Nel frattempo sull’altro lato della pensilina il discorso verteva sugli ultimi eventi di politica internazionale. “Addio supplenza, ne approfitterò per comprare il latte della pupa”, mormorò rassegnata Cristina, madre single che quel giorno doveva recarsi presso la scuola elementare del Casale della Maranella a sostituire la bidella di ruolo per euro 25 lordi. La ascoltò un pensionato che passava di lì: “Allora si affretti, prima che Trump intervenga sui dazi doganali che, vedrà, anche qui da noi provocheranno effetti inflattivi sui generi di prima necessità”. A quel punto si erano fatte le dieci e l’assembramento cominciava a sciogliersi non essendo stato annunciato l’arrivo di alcun autobus o tram. Prima di salutarsi Mohamed e il pensionato fecero insieme un tratto di strada e ne approfittarono per un giro d’orizzonte sul Nuovo ordine mondiale, con particolare riguardo alle conseguenze della “cancel culture” e del patriarcato sul voto americano, risultato penalizzante per la sinistra “liberal”. Quindi, si diedero appuntamento al prossimo sciopero generale dei trasporti pubblici per affrontare le conclusioni del G7 e dell’ultimo vertice Ue.

P.S. In questo dialogo immaginario ci siamo limitati ad attribuire alle persone per ore in attesa alle fermate gli stessi argomenti che nel giorno del blocco totale del trasporto pubblico i talk televisivi hanno ritenuto assolutamente prevalenti nel dibattito pubblico. Dubitiamo fortemente che tono e parole usate da questi sfortunati cittadini siano gli stessi.


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