
(Tommaso Merlo) – Il Movimento è politicamente deceduto da anni e finalmente ne hanno celebrato le esequie. È deceduto nel paese che ormai lo ha rilegato da tempo sotto la soglia di sbarramento. E questo nonostante in Italia l’astensionismo e la voglia di cambiamento radicale siano ai massimi storici. Conte era stato ingaggiato per arginare una crisi che invece è peggiorata fino a sfociare nella clamorosa liquidazione del fondatore e degli ultimi baluardi movimentisti. Beppe Grillo è sempre stato il volto del fu Movimento, è grazie a lui se l’idea di Casaleggio si diffuse dai meet-up a tutto il paese. Il comico genovese mise a disposizione la sua fama e si macinò chilometri inventandosi geniali trovate che spazzarono via le comprensibili diffidenze verso un progetto politico così anomalo. Va a lui poi il merito di aver sollevato per primo certi mali italiani e di aver riacceso lo spirito critico e la voglia di impegnarsi in molti giovani. Dai bar di quartiere, fino alle manifestazioni oceaniche, fino all’incredibile ascesa al potere. Senza soldi, senza burocrazia, con tutta la vecchia politica e la stampa aspramente contro. Un miracolo democratico seguito da cinque anni di egregia opposizione, da un ottimo anno di governo e poi dalla progressiva scomparsa. A far deragliare e poi implodere il Movimento sono stati la contaminazione col sistema partitocratico, l’emergere degli atavici protagonismi e l’accantonamento del progetto originario. Il funerale alla fine ci voleva per girare pagina una volta per tutte. Buona fortuna a Conte e ai suoi seguaci, ma adesso si spera che nasca qualcosa di nuovo dalla società civile, un movimento che dia all’Italia una vera opposizione ed ambisca ad un cambiamento radicale. Alla fine il Movimento fu solo un mezzo che permise ad un malcontento sociale diffuso di esprimersi politicamente. Ieri come oggi. Se i cittadini non votano più non è colpa loro, ma di una offerta politica non alla loro altezza. Serve qualcosa di innovativo e credibile e l’epopea del fu Movimento ha molto da insegnare. Tipo che la storia non la fanno i leader e nemmeno i loro seguiti, la storia la fanno le idee. I leader ed i loro seguiti in genere rovinano quelle idee o comunque falliscono nell’implementarle. Le idee fondamentali del Movimento erano che la suddivisione tra destra e sinistra è ormai una presa in giro e che la vecchia e fallimentare partitocrazia va rimpiazzata con un modo diverso di fare politica. Non più baracconi burocratici e professionisti in giacca e cravatta ma cittadini comuni in polo che partecipano a turno ad una democrazia sempre più diretta grazie alle nuove tecnologie. Cittadini uniti da valori e cose concrete da fare che si affidano alla loro intelligenza collettiva per realizzarle. Idee che hanno portato il Movimento ad oltre il trenta percento e gli hanno consentito di realizzare il suo programma di governo in pochi mesi. Fatti, non opinioni. E più il Movimento ha accantonato quelle idee, più è sprofondato. Nessuna nostalgia, pura constatazione della realtà. La storia va solo avanti e quindi anche l’esperienza del Movimento è irripetibile, ma semmai qualcuno vorrà lanciare qualcosa di nuovo, non potrà che ripartire da quella esperienza straordinaria. Anche perché va in quella direzione il futuro della democrazia, verso una partecipazione sempre più diretta ed ampia dei cittadini. Anche il bistrattato populismo non è altro che questo, cittadini che non si sentono più rappresentati dalle litanie politichesi dell’establishment e vogliono qualcuno che rappresenti le loro istanze senza filtri e senza piegarsi a strategie e lobby e poteri occulti. Il populismo non è altro che il grido di dolore di cittadini che vogliono riconquistare centralità e sovranità democratica. Per riuscirci votano personaggi e partiti considerati anti sistema, ma il modo migliore per tornare a contare davvero è rimboccarsi le maniche ed entrare direttamente nei palazzi. Nessuna rivoluzione in fondo, ma salubre normalità. Democrazia significa potere del popolo, significa che i cittadini entrano direttamente nelle istituzioni e usano il potere per realizzare le loro idee. Proprio come fece il compianto Movimento e proprio come accadrà sempre di più in futuro.