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Democrazia, democrazia dal basso, democrazia bassa

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(Giancarlo Selmi) – Starà impazzendo il comitato scientifico della Treccani dietro alla necessaria modifica della spiegazione della parola “democrazia”. Sì perché dopo le uscite di Grillo, di Toninelli, di altri legionari tipo il tal Marco Di Bella, meno ascoltato, forse, ma più trombato, tifoso fanatico della scissione, la bella parola democrazia, assume altri significati che si aggiungono all’originario. Diventa particolarmente opportuna, quindi, una breve elencazione.

Democrazia è quella cosa che dà la possibilità ai liguri di votare la propria candidata alle elezioni regionali, e a Grillo di annullare le votazioni perché la candidata espressa dal voto non gli piace, imponendo altri candidati. Ma è anche quella cosa che permette di chiamare al voto la base su un quesito farlocco e truffaldino, con risposta incorporata e preventiva manipolazione dell’elettore (draghi è un grillino e cingolani un ecologista – cit).

Democrazia è quella cosa che permette a un padre di educare il figlio permettendo allo stesso di spendere migliaia di euro in una discoteca in Sardegna. Educandolo alla potenziale capacità di drogare una donna e, insieme agli amici, di abusare della stessa. Per poi, in un video in mondovisione, invece di chiedere scusa, emettere un verdetto di colpevolezza per la vittima, la donna, lamentarsi dei giudici, gridare al complotto e godere della misteriosa scomparsa di udienze. Democrazia è quella cosa che è buona quando accarezza il proprio patologico ego, ma diventa un problema quando non lo fa.

Democrazia è un pallone che viene usato quando si vince, ma viene ritirato, con interruzione della partita, quando si perde.

Democrazia è quella cosa che permette di giudicare geni quelli che votano come dice Toninelli, imbecilli quando fanno il contrario. Aperti, intelligenti e riflessivi quando votano Toninelli, “con le pannocchie sugli occhi”, quando non lo votano più.

Democrazia, infine, è quella cosa che permette di fare ripetere le votazioni quando il risultato non è conforme alle proprie aspettative.

Democrazia è quella cosa che permette, in alternativa a fare votare la propria linea, quando si è sicuri della sconfitta, invitare al non voto per impedire il raggiungimento del quorum. Democrazia è quella cosa che permette alle minoranze di insultare le maggioranze, pretendendo che facciano come loro.

Democrazia è quella cosa che impedisce di togliere dalle liste degli iscritti chiunque, perfino i morti, chi vota lega, o chi non ha mai utilizzato la piattaforma digitale. E quando, giustamente, si fa, gridare al complotto e alle cospirazioni.

Non citeremo il concetto di democrazia riferito a Marco Di Bella. A lui dedichiamo un semplice ma sontuoso “velo pietoso”.

Poi c’è la famosa “democrazia dal basso”. Che si evoca pubblicamente, ma si ostacola e disattende. Fino a invitare alla decisione in riunioni private (grillo ha invitato Giuseppe Conte a farlo). In questo caso la Democrazia dal basso si trasforma in “democrazia bassa” che, secondo grillo è la stessa cosa. Un capitolo a parte merita la parola “morale”, che gli studiosi stanno decidendo di fare seguire da un numero. Così la morale si trasformerà in doppia, tripla e così via. Quella che riguarda grillo sarà ottupla.


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