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Conte: “Grillo distruttore”. Ma senza quorum lascerà

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Urne-bis – Tra il 5 e l’8 dicembre si rivota sul garante

(Di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Un’altra partita da dentro o fuori, per l’avvocato. Un altro duello dove non è previsto il pareggio. Come anticipato ieri dal fattoquotidiano.it, Giuseppe Conte ha convocato per la settimana prossima, dal 5 all’8 dicembre, la seconda votazione sulle modifiche statutarie chiesta dal garante, il Beppe Grillo cacciato in prima istanza dal 63 per cento dei votanti nella Costituente. Nuovo voto, “al netto di qualsiasi valutazione del presidente sulla legittimità e sull’opportunità della richiesta” recita il polemico avviso del M5S. Sempre con il quorum a fare la differenza, perché per blindare il parricidio l’ex premier ha bisogno che si esprima la maggioranza assoluta degli 89 mila iscritti. Altrimenti, Conte è pronto a salutare. L’aveva già minacciato in caso di mancato via libera alla collocazione nel campo progressista: poi ottenuto agevolmente, come l’addio alla regola dei due mandati. Ma ora il cuore della sfida via web sarà il garante. L’avvocato, raccontano, è fiducioso. Anche perché i primi segnali dalla base sarebbero positivi: “Diversi iscritti che avevano votato no alla cancellazione del garante stanno già cambiando idea”, sostengono dal M5S.

Però i ballottaggi sono sempre rischiosi. Lo sa anche Conte, per cui sarebbe impossibile restare in un Movimento con dentro ancora Grillo, con la sua carica vitalizia e quei notevoli poteri. E lo stesso varrebbe per i big contiani. Nel Consiglio nazionale tenutosi ieri pomeriggio – l’organo che raggruma i vicepresidenti, i capigruppo e gli altri dirigenti – un paio di 5Stelle lo hanno rimarcato: “Se Beppe resta, tra qualche tempo potrà chiedere la nomina di un nuovo comitato di garanzia, che bloccherebbe ogni iniziativa di Conte”.

In riunione l’ex premier non ha insistito sul punto. Ma è convinto che una nuova versione del comitato – attualmente composto da Roberto Fico, Virginia Raggi e dall’ex senatrice Laura Bottici – farebbe muro contro di lui. Ergo, in caso di mancato quorum è pronto a trarne le conseguenze. Ma prima proverà a vincere la sfida del quorum. “Avremmo potuto anche opporci a una seconda votazione con argomenti legali, ma non era questo lo spirito della Costituente, e poi non possiamo rimanere appesi per chissà quanto tempo: bisogna rivotare”, ha detto ai maggiorenti del M5S, che hanno detto sì all’unanimità alla seconda votazione. Sarà ancora battaglia, con i grillini vecchia maniera che esortano alla diserzione nelle urne. In prima linea il probiviro Danilo Toninelli, che ieri a Un giorno da pecora ha scandito: “Lancio un appello a chi è incazzato: non cancellatevi dal M5S, la vostra presenza serve per il quorum, però gettate il telefonino e non votate. E a quelli cancellati perché non votavano, dico di chiedere per mail la re-iscrizione”. Per poi chiosare: “Penso che Beppe voglia archiviare il Movimento con dignità”. Presto potrebbe essere lo stesso Grillo a invitare alla diserzione, con un video. Di sicuro in questi giorni i contiani martelleranno sulla polarizzazione. Della serie, o noi o lui. Mentre sui social si diffonde l’hashtag #iorivoto. Nell’attesa Conte in tv a Cinque minuti accusa: “Grillo vuole portare via il pallone e chiudere il campo di calcio”. Mentre in radio a Il rosso e il nero rilancia: “Non abbiamo bisogno di distruttori come alcuni seguaci di Grillo, che invitano al non voto”.

L’ex premier conferma di non voler mettere il suo cognome nel simbolo: “Lo escludo”. Soprattutto, ribadisce che il fondatore non può contestargli l’uso dello stemma: “Il simbolo appartiene al M5S, e Grillo è obbligato anche contrattualmente a non contestarlo”. Ma la vicenda potrebbe tracimare in tribunale. Perché questa storia (anche) di rancori non vuole proprio finire.


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