
(Tommaso Merlo) – Biden ha perdonato il figliol prodigo. Per alcuni circonvenzione d’incapace, per altri la dimostrazione che a sinistra sono peggio che a destra, per altri sempre meglio di Trump che si perdonerà da solo. Lo stesso evento interpretato diversamente a seconda della convenienza politica. Milioni di persone che creano verità immaginarie e si scontrano per imporle quando magari sono tutte false. Succede nella nostra vita privata come in quella collettiva. Prima interpretiamo l’accaduto, poi ci attacchiamo con le unghie alle nostre opinioni come se fossero verità e poi le difendiamo contro chi la pensa diversamente. Alcuni fanno perlomeno lo sforzo di farsi un proprio punto di vista, altri invece lo prendono in prestito preconfezionato dalla fazione di appartenenza. Ripetono automaticamente ogni fake news col risultato che le realtà parallele assumono proporzioni impressionanti diventando trame complottiste da far tremare i polsi. Potrebbe infatti essere che Biden è pieno di dolorosi sensi di colpa per quel figlio drogato e delinquente anche per colpa delle sue carenze genitoriali, e per non trascorrere i pochi giorni che gli rimangono nell’angoscia per non averlo perlomeno salvato dalla galera, ha deciso di firmare controvoglia il controverso perdono. La realtà cambia a seconda di come la interpretiamo. Il problema è che queste interpretazioni sono in genere inquinate dal nostro ego e quindi dai nostri interessi e dal nostro tornaconto. Se siamo di sinistra vedremo il dolce cuore di papà di Biden, se di destra il suo cervello andato a male. Siamo cioè disonesti intellettualmente anche con noi stessi e manipoliamo la realtà con lo scopo di avere ragione e prevalere sui nemici, di rafforzare la nostra fasulla identità anche politica, di sfogare le nostre frustrazioni esistenziali su un mondo talmente marcio da farci stare meglio. Perfino sulle ragioni delle guerre o delle rivolte ognuno interpreta la realtà come più gli fa comodo ormai. E in maniera sempre più sfacciata. Al bar come nei palazzi del potere. Con la stessa profondità di analisi, con la stessa indipendenza di giudizio, con lo stesso senso di responsabilità, con lo stesso egoismo viscerale. Anzi, spesso al bar si sentono punti di vista molto più acuti e questo perché frutto di gente libera e che non ha nulla da perdere. Più sali e più soffia invece una faziosità tale da stravolgere gli eventi del mondo. Già, il figlio di Biden potrebbe aver messo di nascosto della polverina magica nella zuppa del suo povero paparino e una volta fuori come un balcone gli ha fatto credere di firmare bigliettini di auguri natalizi e che in Ucraina faceva volontariato negli orfanatrofi di periferia. L’egoismo ci spinge a mettere prima noi stessi fino al punto di manipolare o addirittura calpestare la realtà dei fatti per nostro tornaconto. Una inconsapevole disonestà intellettuale anche con noi stessi che diventa di massa col mondo intero in balia di realtà parallele che rischiano di portarci addirittura all’autodistruzione. Ma non siamo d’accordo nemmeno su questo. Per alcuni il mondo brucia, per altri gela. La verità scientifica è dominio di pochi, ma le moltitudini non possono permettersi di perdersi in deliri collettivi. Per invertire la rotta non ci vuole molto. Basta la consapevolezza che la nostra mente funziona come una lente che non fotografa ma distorce la realtà. E più il nostro ego è tossico e più la distorce maliziosamente. Basta fare uno sforzo per informarsi in maniera oggettiva ed invece di credere a qualche pifferaio sforzarsi di capire. Basta non aver paura di avere torto, cambiare opinione è liberatorio e segno di intelligenza. I fatti succedono lontano da noi e ci vengono riportati dalla lente egoistica altrui e serve umiltà e perseveranza per avvicinarsi al vero. Si potrebbe perfino scoprire che Biden è ancora lucidissimo ed è destinato ad entrare nell’olimpo dei migliori presidenti della degli Stati Uniti d’America per aver evitato eroicamente il genocidio a Gaza e anche la guerra in Ucraina. Un vero uomo di sinistra con a cuore i diritti umani, la pace e i più deboli. Già, come no. Quanto al suo povero figlio, una persona eccezionale ingiustamente perseguitata da giudici politicizzati. E’ così. Viviamo in tempi di furiosa pandemia egoistica e solo l’onestà intellettuale ci salverà.