Coordinatore progetti 5S – “Con me non si lamentava mai di Conte. Ma mi disse: ‘Andate troppo in tv, così vi omologate’”

(Di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Dopo il carro funebre da cui Beppe Grillo ha dichiarato “stramorto” il M5S, viene da chiedergli come si senta. Ma Gianluca Perilli, ex senatore dei 5Stelle, coordinatore del loro comitato progetti e organizzatore dell’assemblea Nova, assicura: “Non sono affatto moribondo, lavoro a una piattaforma dove raccogliere i progetti dei gruppi territoriali e su molte altre idee”. Per anni è stato lui a interagire con Grillo e il suo staff per raccogliere le proposte del fondatore, che nel video di due giorni fa lamentava: “Tutti i miei progetti che mandavo al mago di Oz (cioè a Giuseppe Conte, ndr) non arrivavano perché lui non si faceva mai trovare”.
“Non avevo mai risposta alle mie meravigliose idee, almeno una cinquantina”, giura il garante.
Con Grillo ho sempre parlato io di progetti e idee. E posso assicurarle che ho fatto di tutto per consultarlo e coinvolgerlo in questi anni. Mi scrivevo e sentivo con lui come con il suo staff.
Su cosa avete lavorato assieme?
Possiamo partire dal programma per le Politiche del 2022. Era appena caduto il governo Draghi, eravamo in piena estate e si votava a settembre. Dovevamo correre. Eppure ci sentivamo spesso. Glielo dissi subito: ‘Segnalami tutto quello che ritieni importante’.
Cosa le proponeva?
Insisteva soprattutto su temi su cui lavoravamo da anni come M5S. Penso alla sfiducia costruttiva, o alla legge contro il cambio di casacca dei parlamentari. Talvolta gli mancavano dei passaggi. Per esempio dovetti spiegargli che avevamo già lavorato per rendere i regolamenti parlamentari più severi verso i trasformisti. Ma non abbiamo mai ignorato i suoi suggerimenti.
Che temi privilegiava?
Parlava molto di futuro, di nuove tecnologie, come le stampanti 3D e i nuovi motori per aerei. In quell’estate mi chiese anche di incontrare e sentire alcune persone.
Chi?
Gente che gli aveva mandato proposte. Mi ricordo che mi peritai di telefonare a un suo amico che in quei giorni era a New York. Mi fece un discorso molto alto sulla partecipazione e su come coinvolgere i cittadini. Gli feci presente che erano principi fondanti del Movimento da anni.
Nulla di nuovo?
No, da questo come da molti altri colloqui. Qualche idea un po’ naïf, magari. Persone anche interessanti, che citavano film o canzoni come esempio del modello di futuro che sognavano.
Grillo si lamentava per la mancata attenzione alle sue proposte?
Mai.
Neanche di Conte e del fatto che non rispondesse al telefono?
No. Solo una volta mi disse: ‘Non riesco a trovare Giuseppe, intanto ne parlo con te’. Ricordo che quella sera Conte era in tv.
Come proseguirono i rapporti?
Ci sentivamo con regolarità. Il 18 novembre 2023 venne a un evento che avevo organizzato a Roma per il M5S sull’intelligenza artificiale, con i giovani del Movimento. Appena mi vide mi fece una battuta delle sue: ‘Ti abbiamo stroncato la carriera, eppure mi sorridi’. Si riferiva al fatto che non ero stato ricandidato, per la regola dei due mandati. Poi però mi fece i complimenti: ‘Sei bravo, Italia5Stelle (la festa del Movimento, ndr) la farei così’.
E per le Europee?
Ho avuto un costante scambio di email con il suo staff riguardo al programma. Mi spiegavano di parlare sempre a nome di Beppe.
In questi anni si sarà lamentato per qualcosa…
Non che io ricordi. Con me parlava sempre al plurale: ‘Dobbiamo’, ‘facciamo’. Mi sembrava che si sentisse effettivamente coinvolto. Però una volta mi disse che andavamo troppo in televisione, e che questo ci omologava agli altri partiti. Ma anche questa non mi suonò come una novità.
Nei primi anni del M5S, Grillo e Casaleggio senior vietavano di parlare in tv.
Esatto.
L’ha sorpresa sentirlo parlare di idee inascoltate?
Sì, e mi è dispiaciuto. So quanti messaggi mandavo per assicurarmi se avesse proposte. Per me era una voce importante da ascoltare.
Ora?
Ora si oppone al rilancio del M5S. Eppure ci stiamo aprendo sempre più all’esterno. Come lui aveva sempre suggerito.