Quantcast
Channel: Politica – infosannio
Viewing all articles
Browse latest Browse all 4194

Chi salverà il popolo palestinese

$
0
0

(Tommaso Merlo) – Di Gaza non parla più nessuno. Né la politica, né la stampa, né i cittadini ai giardini pubblici. Fa più notizia un killer solitario a New York che migliaia di affamati e carbonizzati palestinesi. Anche le notizie metereologiche e di gossip vengono prima dello sterminio palestinese e la politica ha smesso perfino di cinguettare. Se siamo arrivati fino a questo drammatico punto, è anche per questo. Israele può contare su complicità politiche e mediatiche altolocate in tutto l’Occidente. Fino al 7 ottobre la questione palestinese era sparita dai radar nonostante l’occupazione israeliana non conosca tregua da oltre settant’anni, ora ci riprovano anche se grazie al genocidio le cose sono cambiate. Il mondo intero ha riaperto gli occhi sulla tragedia del popolo palestinese e ne ha compreso finalmente la verità dopo decenni di manipolazioni e menzogne. Tranne rare eccezioni, le classi dirigenti occidentali non stanno facendo nulla nemmeno dopo il mandato di arresto di Netanyahu, ma non bisogna arrendersi. La consapevolezza della società civile globale è maturata ed è questa il motore del cambiamento in democrazia. Quando coloro che marciano per strada un giorno siederanno nei palazzi, tutto cambierà. Anche se certo, i tempi sono stretti. Se nessuno riuscirà a fermare Netanyahu e i suoi complici, il destino dei palestinesi è quello di morire ammazzati o di fame, di fuggire all’estero per esasperazione oppure di sottomettersi all’apartheid che è del resto il destino dei palestinesi dal 1948: sterminati, soggiogati oppure deportati in altri paesi. Vi sono campi profughi palestinesi in tutto il Medioriente e diaspore sparse per il mondo ma oggi lo scenario è cambiato. L’Egitto ha ribadito di non volere neanche un profugo ed ha rinforzato il muro di confine con Gaza. Stessa linea della Giordania che è pure molto preoccupata. La grande maggioranza dei giordani è di origine palestinese e il Re teme una destabilizzazione che potrebbe fargli fare la fine di Assad. È anche lui esponente di una minoranza etnica e la sua ambiguità con Israele e Stati Uniti è sempre più indigesta ai suoi sudditi. Il confine col Libano è invece sigillato mentre si sarebbe aperta una nuova possibilità di deportare i palestinesi in una Siria allo sbando. Nel frattempo l’Occidente non fa che distrarre e mettere cerotti umanitari per sistemarsi la coscienza, mentre il mondo arabo è diviso ed intriso di ipocrisie egoistiche. Gli unici che hanno cercato di fare qualcosa per la causa palestinese sono i paesi che la propaganda Israeliana e quindi l’intero Occidente definisce “i terroristi dell’asse del male”. Hezbollah che è intervenuto nel tentativo di fermare il genocidio ma a furia di bombardamenti sui civili, Beirut gli ha fatto accettare il cessate il fuoco. La Siria che non esiste più e l’Iran che attende l’arrivo di Trump per capire come muoversi in uno scenario sempre più caotico. Saltano nazioni di origine coloniale e avanza l’estremismo islamico col rischio che i palestinesi diventino un problema tra i tanti che molti hanno convenienza a dimenticare. Ma a salvare il popolo palestinese potrebbe anche essere l’implosione di Israele e la fine del sionismo. La storia insegna che tutte le ideologie fanatiche prima o poi vengono spazzate via. Succede quando acciecati dall’odio commettono atrocità tali da generare forze contrarie che le schiacciano. E il genocidio a Gaza è una di queste atrocità. Il sionismo non ha nessun futuro politico anche se non lo ammetterà mai e prima di arrendersi potrebbe rivoltarsi contro chi a Tel Aviv gli impedisce di realizzare i suoi deliri coloniali. Cosa che si sta già verificando politicamente con fratture profonde, ma che potrebbe addirittura sfociare in una guerra civile e quindi in un governo più ragionevole e disposto perlomeno a trattare i palestinesi come esseri umani e negoziare con loro nuovi assetti. Ma per salvarsi, il popolo palestinese deve contare soprattutto su se stesso. Continuando a lottare democraticamente per i propri diritti e la propria dignità senza scoraggiarsi o addirittura arrendersi. La società civile di tutto il mondo è dalla sua parte ed è solo questione di tempo, la giustizia prevarrà e presto il popolo palestinese potrà finalmente avere un paese libero in cui vivere in pace.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 4194

Trending Articles