La premier volerà in un villaggio sami di 350 anime invitata dal premier finnico, Petteri Orpo, che ha organizzato un inedito vertice “Nord-Sud” dell’Ue

(Lorenzo De Cicco – repubblica.it) – Saariselkä (Finlandia) – Nella terra di Babbo Natale (con la figlia Ginevra) per parlare di migranti, a tre giorni dall’antivigilia. Giorgia Meloni è arrivata nel primo pomeriggio qui in Lapponia, temperatura minima -22 gradi, reduce da una febbraccia che l’ha costretta ad abbandonare ieri i lavori del consiglio europeo a Bruxelles. A 260 chilometri a nord del circolo polare artico, la premier approda per affrontare questioni in teoria spinose, in una località che sembra uscita da una fiaba e che a dirla tutta di migranti scarseggia. Anzi, a occhio non ci sono proprio. Saariselkä è un villaggio sami di 350 anime, sole zero in questo periodo dell’anno, renne al pascolo, igloo col soffitto di vetro sepolti dalla neve, l’immancabile casa di Santa Claus (anche se il “villaggio doc” di Babbo Natale – i finlandesi su questo non ammettono imprecisioni – è 250 chilometri più a sud, a Rovaniemi).

Che ci fa la presidente del Consiglio italiana tra queste lande ghiacciate che in passato, soprattutto durante la guerra fredda, hanno ospitato leader come Breznev, Ford e persino il palestinese Arafat, altra epoca, altro contesto storico, a ridosso del cenone? L’ha invitata il premier finnico, Petteri Orpo, che qui ha organizzato questo inedito vertice “Nord-Sud” dell’Ue. Si tratta in sostanza di un summit a quattro – Finlandia naturalmente, più Svezia da un lato, Italia e Grecia dall’altro. Summit a quattro, che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso aprile, hanno raccontato fonti italiane nei giorni scorsi, ma per motivi di agenda è stato rimandando e fissato il 21 e 22 dicembre, proprio sotto Natale. Ci sono dunque il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, lo svedese Ulf Kristersson e l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas. Più Meloni.
Non si ricordano visite di un premier italiano a queste latitudini, così a nord insomma. Potrà dire, Meloni, “abbiamo fatto la storia”. Certo è difficile immaginare che da una sperduta località lappone, a un’ora e mezzo di volo da Helsinki, più mezz’ora abbondante di torpedone nello stradone imbiancato che corre in una foresta di conifere gelate, il quartetto politico cavi fuori dal cilindro la soluzione “all’immigrazione irregolare di massa”, chiodo fisso della leader di FdI. Ma chissà, è pur sempre Natale. E se si è fortunati, si può vedere l’aurora boreale.