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Natale a Gaza

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(Tommaso Merlo) – A Natale andranno in chiesa anche i complici del genocidio di Gaza, quelli che hanno inviato armi o quelli che hanno girato la faccia dall’altra parte durante l’anno. Per convenienza, per menefreghismo, per convinzione. Politici, militari, produttori e mercanti di armi, fedeli comuni. Si alzeranno annoiati tra i banchi a ripetere le solite litanie pensando al cenone coi parenti mentre a Gaza famiglie decimate sono alla fame. Più coerenti coloro che passeranno il Natale al centro commerciale a comprare scempiaggini da mettere sotto l’albero. Con Babbo Natale come profeta, il proprio ego come Dio e il consumismo come religione. E più coerenti ancora quelli che ignoreranno del tutto le festività natalizie perché non sanno cosa ha insegnato Gesù e la sua nascita non significa nulla per loro, oppure coloro che sanno cosa ha insegnato ma sanno anche di fare l’opposto e quindi per coerenza e pudore se ne stanno sul divano a scrollare invece di accodarsi come pecoroni a certi ipocriti isterismi collettivi. È la cruda realtà. Sono passati duemila anni dalla nascita di Gesù e gli uomini sono ancora vittime di qualche impero, intenti a produrre armi sempre più devastanti ed uccidersi a vicenda per qualche pezzo di terra. Tra erodi, pilati, centurioni e poveri cristi. Davvero impressionante l’ottusità dell’umanità. Non riesce ad imparare dai suoi errori e migliorare. Non riesce a vincere quel male che gli nasce dentro infestando la sua vita e il mondo intero. Oggi come allora mentre scribi e farisei passeggiano nei templi ed i soloni chiacchierano nei palazzi del potere. Con maestri come Gesù crocifissi ogni volta che qualcuno sgancia una bomba o gira la faccia dall’altra parte. Sepolcri imbiancati. Tra stragi di innocenti. Se il mondo rischia l’autodistruzione è proprio perché gli insegnamenti di maestri come Gesù vengono progressivamente dimenticati. Profeti, filosofi, saggi, leader che nel corso dei secoli hanno cercato di risvegliare l’umanità ed hanno finito per pagare con la propria vita per aver osato sfidare autorità e credenze del loro tempo. Maestri calpestati e manipolati da nuove generazioni presuntuose ed ignoranti che finiscono così per ripetere gli stessi errori da secoli. Come quello della guerra, come quello delle lusinghe del potere, come quello dei miraggi materiali. L’essere umano è lo stesso da sempre come lo sono le dinamiche profonde della vita e per questo gli insegnamenti antichi sono in realtà attualissimi. E non c’è nulla da credere ma piuttosto da scoprire e capire. Si tratta di pura sapienza che emana da qualche semplice frase. Tipo “ama il tuo nemico” come diceva Gesù. Col punto alla fine della frase che è più importante della frase stessa. Amore a prescindere, incondizionato. Non odiare o uccidere e sottomettere nessuno e tantomeno il tuo nemico, ma piuttosto amalo in modo che non lo sia più e rimanga sempre tuo fratello e quindi un essere umano come te. Rifiuto della violenza e quindi della guerra alla radice. E rifiuto che avviene dentro di noi. Non utopia ma conquista interiore che si ottiene evolvendo oltre il proprio misero ego riscoprendosi anime. Consapevolezza che in molti anche oggi raggiungono strada facendo ripudiando ogni forma di violenza e quindi di guerra. Il problema risiede in chi detiene le redini del potere che sovente rappresenta il peggio di una società invece che il meglio. Perché è la voracità del loro ego e non lo slancio della loro anima a farli arrivare fino a lì. Potenti che per tornaconto si conformano o peggio speculano sugli istinti peggiori delle masse invece di curarli. Erodi e pilati. Scribi e farisei contro cui maestri come Gesù hanno sempre combattuto. Perché “amare i tuoi nemici” non vuol dire affatto arrendersi. Gesù era un guerriero, lottava con coraggio contro le ipocrisie del suo tempo, ha sfidato apertamente credenze ed autorità, ma lo ha fatto pacificamente, con la forza delle sue convinzioni, delle sue parole e del suo esempio. Al punto da venire giustiziato. Gesù come tanti altri maestri dell’antichità, vite che sono metafore universali ma che progressivamente vengono dimenticate da nuove generazioni arroganti e presuntuose che finiscono così per ripetere da secoli gli stessi tragici errori. Come la guerra tra persone come tra paesi. Ed è così che anche questo natale si riempiranno le chiese ed i centri commerciali di presunti cristiani che per tutto l’anno hanno odiato qualche nemico o voltato la faccia dall’altra parte. Si alzeranno annoiati tra i banchi a ripetere le solite litanie pensando al cenone coi parenti mentre a Gaza famiglie decimate soffrono la fame tra le macerie. Sepolcri imbiancati. Tra stragi di innocenti.


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