
(Alessandro Di Battista) – Caro Vasco Rossi, è passato oltre un anno dall’inizio delle carneficina a Gaza. Ogni giorno nuove stragi, ogni giorno decine di bambini fatti a pezzi. Tutto questo non avviene in un altro pianeta o in un’altra galassia. Avviene ora su una sponda del nostro stesso mare, a poche centinaia di km di distanza in linea d’aria dall’Italia.
Mi sembra di vivere in un mondo distopico, in una gigantesca matrix dove moltissimi cittadini/consumatori (anche di notizie) vivono in balia di diktat altrui. Pensa, anche i social media, un tempo luoghi certamente più liberi di molti giornali, si sono trasformati in centri di potere e controllo. Non lo dico io, non lo dicono i complottisti. Lo dice la Bbc. La Bbc ha pubblicato un’inchiesta secondo la quale Meta è intervenuta sugli algoritmi per limitare le notizie provenienti dai territori palestinesi. In pratica hanno silenziato la voce degli oppressi. Sì, oppressi.
Non esiste alcun popolo al mondo più oppresso dei palestinesi. Senza un Stato riconosciuto da gran parte del cosiddetto mondo libero, senza il diritto all’autodeterminazione, senza il diritto alla terra, senza una moneta propria, adesso senza neppure il diritto alla sopravvivenza dato che la stragrande maggioranza dei bambini di Gaza pensa che la morte sia un’eventualità imminente. Vasco, solo nella prima settimana del 2025 l’esercito israeliano ha ucciso almeno 74 bambini. Sono dati riportati oggi dall’Unicef.
Vasco, hai fatto (e continuerai a fare) una carriera eccezionale. Ci sei riuscito grazie alle tue qualità, alle tue canzoni, ai testi (spesso coraggiosissimi) delle tue opere d’arte. Sei una persona influente, ascoltata, in tutti i sensi. Le tue, spesso sacrosante, polemiche con il governo vengono riprese sistematicamente da molti giornali. Le tue parole vengono lette, analizzate, dibattute. Hai la possibilità, insomma, di fare opinione.
Vasco, te lo chiedo con il cuore. Prendi posizione ORA contro il genocidio in atto. Fallo ORA, fallo con forza e fallo con costanza. E’ la costanza che fa la differenza. Ogni secondo che passa è già tardi. Cosa c’è di più importante al mondo che prendere posizione contro un genocidio, contro, dunque, un deliberato tentativo di annientamento totale o parziale di un intero gruppo etnico? Per me nulla.
Anche io, come te, ho dei figli. Ogni giorno penso che i bambini palestinesi potrebbero essere figli miei. Quando di notte, magari dopo essermi svegliato e aver ripostato immagini terrificanti che mi arrivano da Gaza, vado in cameretta loro a rimboccargli le coperte, penso sempre che sono identici ai bambini palestinesi che, ripeto, su una sponda del nostro stesso mare, aspettano di morire di bombe, di pallottole sparate dai cecchini, di droni che li inseguono, di fame, di sete, di freddo. Non li facciamo morire anche di silenzio.
Tutte le più grandi ONG al mondo hanno ormai preso posizione e parlano apertamente di GENOCIDIO. Amnesty International, Human Rights Watch, le agenzie delle Nazioni Unite. Medici Senza Frontiere, il cui personale è sul campo a Gaza e vede cose inimmaginabili, parla apertamente di “pulizia etnica”.
Vasco, la lotta al terrorismo è un pretesto, una scusa, una fake news. L’obiettivo, ripeto, è annientare un popolo, un popolo di bambini tra l’altro. Prendi posizione Vasco. Parla, canta, urla, denuncia. Mi permetto di dirti che è un tuo dovere farlo.
Sei il rocker che vanta il primato del concerto con il numero maggiore di spettatori paganti al mondo (peccato non esserci stato). Hai la forza per prendere posizione Vasco. Ti lascio con qualche parola ascoltata da qualche parte.
“Voi abili a tenere sempre un piede qua e uno là
Avrete un avvenire certo in questo mondo qua
Però la dignità dove l’avete persa?
E se per sopravvivere, qualunque porcheria
Lasciate che succeda e dite non è colpa mia
Sorridete, gli spari sopra, sono per noi”
Con stima e speranza, un tuo fan