
(Giuseppe Di Maio) – Sulle pagine social del Presidente del Consiglio c’è sempre la sua faccia, una faccetta pulita ornata da riccioli luminosi; ci sono video in cui dalle guancette lisce sgorga un eloquio fluido coi toni popolari, con le impennate stridule e disperate che imitano le reazioni dei suoi elettori alle ingiustizie della vita. Ogni tanto la sua esposizione tentenna, e ogni volta che lo fa risorge con un’immancabile “disciamo”, un intercalare romanesco che sguaia mentre cerca di dimostrare che il mondo, che non capisce e non controlla, ce l’ha con lei, con la sua famiglia, col suo partito, con la sua maggioranza parlamentare. Lei parla solo se non interrotta, se le domande le fa lei, se le fanno i suoi sodali, e si esprime solo in questi spazi privati dove regnano incontrastate le balle sull’economia, sulla politica, sulla Giustizia.
Tuttavia i suoi, nonostante le menzogne a raffica, spesso si trovano in difficoltà nell’agone politico, e ognuno di loro: sia ad esempio una faccia al teflon come Bocchino, sia uno sguardo indipendente e a testa bassa come Sechi, dimostra di aver ragione perché il popolo è con loro, perché hanno vinto le elezioni. Un’altra menzogna. Essi non hanno vinto le elezioni, hanno solo tratto giovamento da una sciagurata legge elettorale che premia le alleanze come la destra, che non avrebbe avuto alcun bisogno di essere premiata poiché essa è già un partito unico, con leggère, a volte impercettibili differenze.
Siccome da un po’ di tempo la gente rischia di accorgersi del baratro tra la propria condizione e le storie che la Presidente racconta, allora questa ha cominciato ad esagerare le balle. Ha lanciato un allarme di complotto contro il suo governo, additando la Magistratura come responsabile dei guai della nazione. Ella dice, che i giudici vogliono governare l’economia, la politica, e la società, dalla comoda posizione di intoccabili, pur non essendo stati eletti. Perciò, li invita a candidarsi e accettare l’inconveniente di andare a casa se non votati. Essa dimostra di non aver capito niente della struttura istituzionale della Repubblica, di non essere capace di onorare le regole della Costituzione, che invece “avendo vinto le elezioni” sarebbe chiamata a far rispettare. Ma di più dimostra che la sua ignoranza e il suo semianalfabetismo privati sono pericolosi per il paese. Ricordo ancora quando con inaudita iattanza chiamava il Presidente Conte “avvocato”, e lo accusava di essere un illustre sconosciuto, invece che il rispettabile capo del governo. Che cosa si dovrebbe dire di lei che individualmente non ha né arte né parte: “ ‘A Cosa! senti, ma davvero credi di nascondere le tue incapacità e la tua accozzaglia di ladri, con una politica internazionale servile e con allarmi di complotti interni verso gli unici che non dipendono dalla tua maggioranza scippata? Persino il tuo elettorato analfabeta, che tu monitori costantemente con i sondaggi, capirà che dopo anni di governo non sei stata capace di migliorare di un’acca la sua condizione.” E disciamolo!