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Guardia Sanframondi: “Ma quando ve ne andate?”

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(Raffaele Pengue) – Possono dire tutte le sciocchezze che vogliono sull’amministrazione Di Lonardo. Ma una cosa non possono dirla, che è da irresponsabili aprire ora una crisi. No, non lo è. Non lo è perché siamo da più di quattro anni fermi, immobili, e non c’è un cenno di ripresa per questo paese. Volete ancora farci credere che dobbiamo reputarci fortunati di avere questa amministrazione mentre il nostro è un paese bloccato? Volete farci credere che la nostra salvezza sono i loro soliti giochini di fine legislatura con qualche scavo, qualche tubatura nuova, un giorno l’Enel, un giorno l’Alto Calore, un giorno via Napoli, un giorno via Arena, un giorno la contrada Santa Lucia: scava, richiudi, scava di nuovo, rattoppa, stendi l’asfalto? Volete davvero dire che senza l’amministrazione Di Lonardo saremmo perduti mentre in realtà siamo già perduti? Non voglio sostenere che i malanni di Guardia siano a causa della sua amministrazione. Non si può dire cosa sarebbe accaduto con diverse strategie e altre gestioni, non ho termini di paragone per dirlo. Dico semplicemente che per rispetto e per onestà non ci sono più scuse per restare alla guida della comunità. Lo posso dire perché a giudicare dal decorso, in questi quattro anni ha messo in scena solo una sterile narrazione, un circo permanente, ma non ha inciso, non ha modificato, non ha messo in atto alcun intervento organico, né ha modificato le aspettative del territorio guardiese. Annunci, promesse, piani inadeguati e grotteschi, misure mutanti e inefficaci. Sono convinto che senza un’amministrazione, senza un sindaco a tirare conigli immaginari da cilindri rubati, avendo al posto degli attuali amministratori persino gli individui che ristagnano dalle parti del municipio da più di un ventennio, staremmo almeno allo stesso punto.

È irrilevante l’azione dell’amministrazione Di Lonardo, non ha avuto alcun impatto significativo sulla nostra qualità della vita, sul decoro cittadino, sulle strutture sanitarie del territorio ecc… Quel che poteva fare nell’arco di quattro anni, e soprattutto nei mesi dei Riti settennali, non ha fatto o ha fatto in modo disastrosamente inadeguato. La storia di questi quattro anni è una lista di nefandezze che questa amministrazione di incapaci ha compiuto in quantità e qualità sufficienti per accompagnarli alla porta e mandarli tutti a casa con ignominia.

Io qui non vi rifarò certo l’elenco delle sue contraddizioni, o dei fallimenti, se vi difetta la memoria potete rinfrescarla facendovi un giro per Guardia, e non parlo solo del suo centro storico: osservate il suo profilo da lontano, gli ingressi nel paese, ecc… Eppure c’è verso essa da parte di alcuni ancora un atteggiamento favorevole, benevolo, quasi affettuoso e perfino di lode anche da parte di chi certe schifezze commesse dovrebbero vederle e valutarle per quello che sono: schifezze, appunto. E non si tratta più di stare o meno da una parte o dall’altra, il rispetto per la propria comunità e una certa dose di onestà intellettuale dovrebbero appartenere a tutti i cittadini di Guardia, figuriamoci a chi pretende di amministrare un paese.

Da quando sono a Guardia non mi era mai capitato con nessun amministratore, eppure ne abbiamo avuti di mediocri, di imbroglioni o semplicemente di gente agli antipodi, con cui sono stato in aperto e totale dissenso. Ma con i componenti di questa amministrazione si è superata la soglia della decenza, la malafede è assoluta, la disponibilità a vendersi tutto pur di restare a galla, la vanteria permanente mentre il paese sprofonda, la speculazione, la fuffa… e quel che “annuncia” ora, quasi al termine del mandato, è solo una colossale manutenzione, per la quale basterebbero funzionari e commissari, senza assessori e consiglieri manichini. Ogni ipotesi, commissario incluso, quindi, non è più dannosa, inefficace e umiliante rispetto alla permanenza di questa amministrazione. Un’amministrazione che regge sulla mancanza dell’opposizione. Che si trova nella terribile e fortunata circostanza di campare sul menefreghismo. Che deve dire grazie all’assenza del dibattito critico se è rimasta in sella, se la gente per pigrizia non interviene nel dibattito pubblico (vedi l’ultimo consiglio comunale). Nel sostegno che i guardiesi (pochi, per fortuna) danno a queste persone, vedo il riassunto del fallimento di questo paese, della sua classe dirigente, della politica e l’incapacità di riconoscere i meriti e i demeriti. Sono tentato a riabilitare addirittura quelli di prima. E sarei pronto a tifare per qualunque soluzione alternativa pur di liberarci dalla loro presenza. E lo dico non nutrendo fiducia in nessuno dei protagonisti politici dell’ultimo ventennio: quattro mercenari trasformisti che sempre si trovano in un paese pieno di miserabili buffoni come il nostro.


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