Pascale: “Santanchè mi regalò borse false, il primo a capirlo fu proprio Silvio”. L’imprenditrice ed ex fidanzata di Berlusconi: “Nel 2013 il primo dono a Pasqua, l’altro a luglio: con Verdini puntava a prendersi il partito”

(di Conchita Sannino – repubblica.it) – ROMA — «Adesso che sono stata spinta a ricostruire tutto, rivedo le scene. Mi ricordo che avevo davanti il pacco enorme di Hermès, con i fiocchi eleganti, emozionata. Ma lui mi fissa e mi avverte: ma no, non accettare, lascia stare…».
Francesca Pascale, chi glielo disse, Berlusconi?
«Eh sì, lui. “Magari è falsa”. Con la sua ironia, me la butto lì».
Lo sapeva?
«Pensai mi prendesse in giro. Lui le pesava le persone, conosceva un po’ Santanchè. Falsa, come le sue borse. Ma io fui ingenua: lei ne sfoggia di tutti i colori, sempre, tutte fatte per lei, sostiene. Mah. Eppure clienti facoltosissime aspettano mesi per averne solo una».
Francesca Pascale lo sottolinea con un velo di perfido divertimento. Sta cercando di capire dove siano le due Hermès: «Me le chiedono tutti». Più va avanti la vicenda delle borse (taroccate) donatele dalla ministra, raccontata da Selvaggia Lucarelli sul Fatto, più diventa parabola di piccoli poteri basati su grandi fake. Già fidanzata dell’ex premier, ex di Paola Turci, oggi immobiliarista. Le costanti nelle sue varie vite: sveglia e sanguigna.
Pascale, descriva le borse che regalò Santanchè.
«Credo fossero due Kelly, perché sono entrambe con un manico solo: una rosa pesca, l’altra verde bosco. Non le ho più con me, le regalai alle fidanzate di due cari amici: ma sanno che erano false».
Di che anno parliamo?
«Il 2013, una borsa arriva a Pasqua, l’altra a luglio: Santanchè e Verdini aspiravano a tutti i costi a prendersi il partito dalle mani di Alfano, volevano sponde, c’era tensione altissima».
Cronache dell’autunno 2013 raccontano la lite notturna a Palazzo Grazioli e la rissa: Verdini con Santanchè cacciano Alfano, che poi farà il suo Ncd.
«Ecco. Poco prima Santanchè mi regala la borsa rosa, poi la verde: è il periodo della guerra intestina. Verdini e lei erano il gatto e la volpe. Berlusconi visse quel periodo con dolore per lo strappo con Alfano e anche disagio per gli altri».
Un dono per “conquistarla”. Quando scopre che sono false?
«Uno dei cagnolini si mangia il manico e vado in boutique a via Montenapoleone. Quelli scrutano la Kelly, mi fanno un cenno. “Scusi, è contraffatta, dovremmo ritirarla. Non lo faremo per non metterla in imbarazzo”. Ero incazzata. Dissi: “Ma me l’hanno regalata”. Loro: “Ci dicono spesso così”».
Con Santanchè non ne parlò?
«La chiamai furiosa. Replicò più offesa di me: “Ma passameli, scusa. Ma dalla a me, te la cambio io!».
Ha capito chi gliele procurava?
«C’era un tipo: forse “Maradona”? Non so. Ma dietro c’è un sistema. Questo venditore abilissimo va in Turchia, si fa fare le borse, le vende. Ma dico io: vuoi fare una roba del genere proprio a una napoletana?».
Pascale, vuole fare politica, vero?
«Mi piacerebbe, sì. Credo ancora nella lezione del presidente Berlusconi. Come la figlia ha appena dimostrato, con le sue aperture. Ma non parlatemi di Tajani».
Santanchè deve dimettersi, secondo lei?
«Secondo me, e da quello che so lo pensano tanti in maggioranza, è indifendibile. Ma lei ha La Russa a proteggerla, chissà».