(Stefano Rossi) – Il Movimento 5 Stelle ha pensato di fare politica con metodi e regole che sono sconosciuti alla politica.
Quello di fare dell’onestà un dogma all’interno del Movimento è cosa buona e giusta; tanto più che, negli altri partiti, pur di prendere voti sono disposti a tesserare politici provenienti da schieramenti avversari o pluripregiudicati.
Poi ci sono regole utopistiche che sono valide per una tesi di laurea in sociologia o psicologia come il limite dei due mandati.
Lasciando da parte i primi anni di Casaleggio, chi ha imposto il mantenimento di questa regola?
Beppe Grillo. Grillo è un analfabeta politico. E gli faccio un complimento.
Come ho detto tante volte, egli schifa la politica al punto che si vaneggia di non seguire le sue regole: quando parla, il Movimento perde voti. Quando si esprime su una questione politica sembra fuoriuscito da un altro mondo, e fa e dice, tutto il contrario di quello che direbbe un politico esperto.
Lo fa di proposito. Lui lo sa benissimo. E ci tiene a distanziarsi dai politici. Ma non capisce o non si cura che, così, danneggia la sua “creatura”.
Poteva andare bene all’inizio, durante la sollevazione popolare che ha portato il Movimento ad essere il primo partito nazionale.
Poi, però, per mantenere la barra dritta bisogna adeguarsi, capire le regole. Lo ha fatto la Lega Nord che si chiamava “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania”.
Erano gli anni novanta e sono ancora lì al governo e comandano nelle regioni più importanti e nelle due province autonome.
Non capire questo vuol dire stare fuori dal mondo della politica.
Il primo grande errore del Movimento è quello di presentare candidati sconosciuti ai più.
La prova è sotto gli occhi di chi vuol capire.
Tridico ha preso tanti voti ma gli illustri sconosciuti no.
AVS (Alleati Sinistra e Verdi), stavano al lumicino. Hanno candidato Ilaria Salis, Marino, Orlando e Lucano ed hanno fatto il pieno per le loro possibilità.
Possibile che non si capisce questo?
Il Prof. Conte aveva proposto a Grillo di aumentare quel limite dei due mandati.
La proposta fu respinta.
E’ arrivato ora il momento di presentare il conto: o si aumenta il limite o meglio sbattere la porta.
Non è necessario abolirlo, è sufficiente arrivare a quattro o cinque mandati anche per dare modo, agli stessi, di fare più esperienza come gli avversari.
Non si può fare politica con parlamentari che ogni volta gli devi spiegare dove sta la Camera e dove sta il Senato e che cosa fa questa o quella commissione.
E’ una follia!
Un’ultima considerazione.
Il Movimento ha mai fatto uno studio per capire quanti voti sono aumentati nelle zone dove ha restituito soldi ai cittadini?
Come è noto, solo il Movimento 5 Stelle ha finanziato il Fondo nazionale per il microcredito alle imprese con 26 milioni di euro.
Altri 3 milioni a “Facciamo Eco Scuola” per abbattere le barriere architettoniche nelle scuole pubbliche, lavori che avrebbe dovuto fare il ministero dell’Istruzione e del Merito.
Non credo che sia stato fatto. E non credo che porti voti queste lodevoli iniziative.
Mentre il Movimento finanzia imprese in crisi, gli altri partiti, che ora hanno vinto le elezioni, si fanno finanziare dalle imprese con i bilanci attivi.
Il Movimento ha i Gruppi Territoriali lasciati, per ora, al loro destino senza un aiuto economico, senza che il vertice abbia mai dato un impulso al lavoro svolto.
Per dire, Pierluigi Bersani, che piace tanto a molti grillini, non ha detto una parola contro il gruppo Benetton quando cadde il ponte Morandi.
Bene, veniva finanziato dai Benetton.
Ho preso un piccolissimo esempio di come va la politica.
Ma volete il resto?
Guardate come viene trattato Bersani e poi confrontate come viene trattato Conte in tv.
A chi è intelligente non gli devo spiegare più nulla.
Non dobbiamo diventare come gli altri.
Ma almeno i fondamentali della politica andrebbero rispettati.