
(Gioacchino Musumeci) – I vecchi Big del Movimento si danno un gran da fare nella propaganda della perfezione originale che Conte avrebbe tradito, e ci danno dentro. Dunque è giunto il momento di mostrare le pecche strategiche del vecchio Movimento. Cominciamo con l’autonomia differenziata, tema spinoso su cui oggi paga la postura del Movimento di Grillo, l’accademico Conte, il noioso politicamente anaffettivo. Eppure i critici dell’attuale Movimento dovrebbero fare un bel bagno di umiltà, errori marchiani che non riconosceranno mai non sono serviti.
L’autonomia differenziata è un tema divisivo da cui dipende il futuro dell’ intero Paese perciò bisogna capire la portata delle implicazioni dell’Autonomia differenziata avallata dal Movimento nel patto con la Lega. Il Ddl Calderoli è troppo controverso per non essere sottoposto a esami meticolosissimi e un referendum. Il rischio concreto coi presupposti di oggi è vedere estremizzate condizioni di grave e persistente arretratezza dei territori meridionali. Ai vecchi Big grillini che oggi si ripropongono in gran tiro, chiederei perché all’epoca dei patti con la Lega non abbiano prestato la necessaria attenzione a un tema che mette a rischio il futuro di milioni di cittadini meridionali. Forse che l’orizzonte degli eventi di Grillo fosse troppo limitato per una previsione elementare su ciò che avrebbe fatto la Dx alla prima occasione utile? No di certo, l’importante era governare. Ma ciò porta a una amara riflessione.
Curare i territori meridionali e capovolgere l’assetto storico del Paese sarebbe stata quell’ operazione visionaria e radicale mai vista che Grillo propaganda oggi. Eviterei di sbilanciarmi col radicalismo visionario ridotto al Rdc. Ho sempre difeso la norma, e la difenderei all’infinito, la ritengo utile e necessaria a sostenere i più deboli ma per “sconfiggere davvero la povertà” bisognava concentrarsi con la medesima passione sulla cristallizzazione settentrionale dell’economia. Era quindi compito dell’unico governo visionario divellere l’assetto socio-economico masochista dello stivale, e l’autonomia differenziata non avrebbe aiutato a raggiungere l’obiettivo. Ma bisognava governare.
Fatta la dovuta premessa all’epoca del primo governo Conte, come oggi, non si possedevano risorse per la perequazione e non erano chiari i principi con cui sarebbero stati calcolati i Lep. Per l’assenza di risorse la spesa storica era comoda e meglio di niente ma soprattutto, è triste annotarlo, coerente col pregiudizio di inferiorità dei territori meridionali su cui non soffermarsi troppo, l’Italia è così dal 1861 e può continuare. Altrimenti il primo passo della rivoluzione sarebbe consistito nel calendarizzare la cancellazione del principio della spesa storica da cui dipendeva, come si propaganda oggi, il futuro delle regioni meridionali.
Tuttavia “bisognava governare”. Ma chi ha pagato e chi pagherà non essersi dedicati a temi tanto impellenti solo oggi: il popolo meridionale.
L’incertezza sui criteri di calcolo dei Lep e l’assenza di risorse per la perequazione sono temi vecchi ma sostanziali, eppure il loro esame è stato ignorato dai visionari. Inserire l’autonomia differenziata in un patto di governo prima che la “questione meridionale” fosse risolta è un non senso politico.
Autonomia differenziata solo a patto che prima tutti i territori siano portati allo stesso livello di sviluppo, non dopo come voleva Lega ieri e vuole il governo oggi. Dal punto di vista operativo sarebbe impossibile creare equità territoriale se enormi risorse vengono dirottate nel settentrione prima che il mezzogiorno non sia stato emancipato dalla stretta di sottosviluppo e mafie. L’autonomia differenziata inserita nel patto dunque configurava lo sganciamento del settentrione da responsabilità nazionali collettive, perciò Grillo e supporter dovrebbero assegnarsi la macchia che oggi in ultima istanza non dovrebbe pagare Giuseppe Conte, il presidente non può essere paravento di pecche altrui, ma capisco sia comodo svolga questa funzione e il Movimento del puri esca dal pantano intonso.
Se i vecchi Big desiderano aiutare, siano meno respingenti e presuntuosi, si impegnino liberi dal suprematismo del perfezionista impantanato nel gorgo melmoso dell’autonomia differenziata “necessaria” per governare; fu solo un favore enorme alla Lega e in generale alla Dx contemporanea verso cui le simpatie non sono mai sopite..