
(Tommaso Merlo) – La vecchia partitocrazia e la stampa al seguito pensavano che con la fine del fu Movimento si sarebbe tornati alla normalità. Erano cioè convinti che i milioni di cittadini che avevano osato voltare le spalle a Lorsignori e votare quegli scappati di casa, sarebbero tornati all’ovile. Ed invece no. Piuttosto che votare per loro, restano a casa con l’astensione che è aumentata a livelli vertiginosi. Una restaurazione fallita ed una democrazia sempre più fragile. Lorsignori si sono ripresi il potere ed i palazzi, ma non il consenso popolare che ieri come oggi non si fida più di loro ed esige un cambiamento vero. Un fatto storico scomodo di cui infatti nessuno parla. Scomodo per Lorsignori che rimangono avvinghiati al potere ma sempre più soli ed incapaci di cambiare marcia dopo decenni di carriera alle spalle. Certo, grazie al fu Movimento la vecchia partitocrazia si è data una calmata e una ripulita, ma in sostanza è la stessa solfa di sempre. Ma la fallita restaurazione è un fatto scomodo anche per il fu Movimento che se fosse rimasto coerente e a dovuta distanza dal vecchio sistema, avrebbe potuto incidere molto di più e ancora oggi godrebbe di significativo consenso. Un’occasione storica sprecata anche se i rimpianti non servono a nulla. L’importante è imparare la lezione. Il fu Movimento era anti sistema, voleva rompere gli schemi e rimpiazzare la vecchia partitocrazia proponendo nuove “cose da fare” e un modo diverso di fare politica. Una missione sacrosanta ieri e ancora attuale. Oggi governa la Meloni, sembrava dovessero sfilare le camice nere per Roma ed invece è come se governasse il Pd. Destra e sinistra sono al servizio dello stesso pensiero unico neoliberista e quindi sostanzialmente identiche. Nei contenuti come nel modo di fare politica. Ieri come oggi. Ogni tanto sventolano qualche bandierina per vantare fasulle identità ed intrattenere i loro sparuti tifosi, ma sono espressione dello stesso sistema di fondo. Anche per questo non vota più nessuno, son stanchi di farsi prendere in giro per niente. Oggi la politica litiga su beghe di condominio e non c’è vera opposizione. Questo perché il fu Movimento ha tirato i remi in barca e da anti-sistema ha finito per allearsi col Pd aderendo quindi pienamente a quel sistema partitocratico che voleva ribaltare. Da rivoluzionario ad alleato dei restauratori che lo hanno duramente combattuto e sconfitto. Incredibile ma vero. Ed è così che ha perso credibilità e milioni di voti. Ed eccoci qui. Il partito di maggioranza assoluta è quello dell’astensione, quello di coloro che non volevano e non vogliono questa partitocrazia e nemmeno un movimento organico, ma ambiscono ad un cambiamento radicale. Ieri come oggi. L’unica differenza è che allora c’era un movimento che raccoglieva le loro istanze ed oggi invece non c’è più nessuno. Una situazione inquietante a livello democratico e deprimente per chi non si vuole arrendere. La buona notizia è che la restaurazione è fallita, la vecchia partitocrazia si è ripresa il potere ed i palazzi ma gran parte dei cittadini non vota ed attende la nascita di nuovi movimenti all’altezza delle loro nuove consapevolezze. Che piaccia o meno alla partitocrazia e alla stampa al seguito, il popolo evolve sempre ed essendo sovrano alla fine in democrazia deve prevalere la sua volontà.