Si stima che la nuova misura della Ue dimezzerà in poco tempo la quantità di materiale inquinante abbandonato nel mare e nel verde

(di Giacomo Talignani – repubblica.it) – ROMA – I tappi della discordia o, se preferite, della misericordia per il nostro fragile ambiente, diventano legge. Da oggi in Europa scatta l’obbligo di commerciare bottiglie e contenitori di bevande con il famoso tappo attaccato che, lo abbiamo imparato a conoscere negli ultimi mesi, evita la dispersione di ulteriore plastica in natura. La applicazione della direttiva europea, che fa parte del pacchetto di regole Sup (Single use plastic) per limitare la plastica monouso, interessa anche i cartoni del latte o i brik dei succhi di frutta, ma non riguarda i contenitori superiori ai tre litri oppure quelli con tappi di metallo o vetro. Per i produttori l’avvertimento è chiaro: qualsiasi stock di bottiglie non conforme alla legislazioni Ue dovrà essere ritirato dal mercato.
Le critiche di Salvini e l’ironia di Calenda
Un tappo, quello ideato per rimanere ancorato per un lembo all’anello della bottiglia, che ultimamente è stato al centro di forti critiche e riflessioni ma che ha anche scatenato la fantasia in Rete. Si va dal video in cui il leader di Azione, Carlo Calenda, ironizza sui poster di Matteo Salvini e della Lega — che al grido di “più Italia e meno Europa” mostravano le difficoltà di bere da una bottiglia col tappo attaccato — sino a tutorial con migliaia di visualizzazioni in cui viene specificato come in realtà basta alzare l’anello di plastica, ruotarlo e rivolgere il tappo verso il basso per non avere alcun fastidio mentre si trangugia a “collo”.

Virale sui social
Ma è sui social che la misura approvata nel 2019 e ora entrata ufficialmente in vigore è più criticata: a suon di foto di persone che si bagnano perché non riescono a bere o di altre alle quali il tappo finisce per far pressione sul naso, sono piovute continue critiche; osteggiate al contrario da chi invece ricorda l’importanza di questa norma, ovvero evitare la dispersione di uno degli oggetti più comuni abbandonati in ambiente.
Quei venti milioni di turaccioli recuperati …
In particolare, i tappi e i coperchi delle bottiglie finiscono con troppa facilità nelle spiagge: in oltre 30 anni nelle varie attività di pulizia dei litorali nel mondo si stima siano stati recuperati oltre 20 milioni di tappi. Oggetti, fatti di polimeri, che se raggiungono fiumi e mari rischiano di trasformarsi col tempo in quelle microplastiche ormai presenti persino nel cervello umano.
Lasciare il tappo attaccato al contenitore dovrebbe, al contrario, secondo l’Ue, i cui Stati puntano a riciclare fino al 90% di bottiglie di plastica monouso entro il 2029, a migliorare le possibilità di recupero e di conseguenza la protezione della natura. In Olanda in parte è già accaduto: sulle coste del nel mare del Nord nel 2016 i volontari di una fondazione trovarono oltre 10mila tappi, nel 2022 invece dopo che alcune aziende avevano già adottato il tappo che non si stacca erano almeno tremila in meno.
… e 22 milioni di tonnellate di plastica in mare
Il Wwf ricorda come ogni anno entrino negli ecosistemi marini quasi 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. Eppure, alla vigilia dell’approvazione della direttiva nel 2018, la Federazione europea delle acque in bottiglia, citando uno studio da loro commissionato, sosteneva un possibile effetto contrario per i tappi attaccati: i produttori stimavano infatti l’utilizzo di una quantità di plastica aggiuntiva tra le 50 e le 200mila tonnellate. Oggi, però, quasi sei anni dopo, i produttori si sono adattati seguendo anche la spinta di molte industrie convinte che questo piccolo cambiamento possa portare a un grande impatto positivo per l’ambiente.