
(Tommaso Merlo) – Anche la Seconda Guerra Mondiale non è servita a nulla come del resto tutte le guerre, ci sono in giro più fascisti oggi che allora. La guerra ha fatto solo crollare in anticipo regimi anacronistici che sarebbero crollati comunque. E se ci sono in giro tanti nostalgici, è proprio perché non ci siamo liberati da soli di certe idee malsane ma sono sbarcati gli americani. È passato un secolo e rigurgiti fascisti hanno contagiato perfino i paesi vincitori. In Francia ma anche oltreoceano. Il movimento MAGA che sostiene Trump è palesemente neofascista e nei dibattiti mainstream americani usano comunamente la parola “fascist” per definirlo, mentre in Inghilterra l’ondata neofascista imperversa da tempo ed è ad essa che si deve ad esempio il suicidio della Brexit. Anche il sostegno cieco a Putin in fondo è neofascismo, basta vedere come tratta giornalisti ed opposizioni, come un dittatore da secolo scorso. Senza parlare del mondo dove è ancora pieno zeppo di Mussolini. Ma perlomeno da noi, il fascismo come forma di governo è sepolto per sempre, quello che rimane sono rigurgiti ideologici annacquati e un insieme di presunti valori mitizzati e di ricordi sbiaditi. Persone che si rifanno vagamente a quei tempi e contenuti e sostengono leader e partiti che li scimmiottano. Amarcord aggravati da ghettizzazioni che li hanno resi attraenti soprattutto per i giovani e tabù anche culturali che hanno alimentato sogni di rivalsa. Più che pericolo reale, scene felliniane. Perlomeno da noi. Del resto ci siamo evoluti, dittatori sui balconi oggi farebbero ridere i polli e abbiamo conquistato in maniera irreversibile libertà che quei regimi calpestavano brutalmente. In entrambe le sponde ideologiche. L’attuale vuoto ideale, ha poi favorito la sopravvivenza di certe grottesche nostalgie. I rigurgiti ideologici vengono usati per costruirsi una identità con cui esibirsi sui palchi della vita e nemici contro cui sfogare le proprie frustrazioni. Devianze egoistiche più che politiche. Mentre a livello generale, il sistema partitocratico pesca dal passato per mantenere perlomeno apparenze di democrazia. Attualità. In Italia abbiamo il governo più a destra della nostra storia dai tempi del pelatone, eppure è come se governasse il Pd. Anche la Le Pen come Trump alla fine si ridurrà a prendersela un pochino di più con gli immigrati o gli omosessuali o il corpo delle donne. Armi di distrazione di massa mentre il mercato regna indisturbato. Già, l’ondata neofascista deve moltissimo ai migranti e anche a quelli di genere, è grazie a loro che son tremate le false certezze occidentali e le destre stanno vivendo una nuova primavera. In nome della sovranità nazionale, dell’ordine e della sicurezza e perfino di riflussi religiosi. Dio, patria e famiglia. Un tentativo di fermare il vento del cambiamento globale con le mani ma elettoralmente molto efficace perché dona risposte alle paure contingenti. Ed eccoci qui. Altro che gilet gialli, a Parigi potrebbero arrivare le camice nere. Una destra più rozza che ne sostituisce un’altra incravattata. Questo mentre Trump avanza e il Pd governa. Rigurgiti neofascisti ovunque ma è solo spettacolo elettorale, armi di distrazione di massa. Ed è questo il punto. La storia la fanno le idee, non gli uomini. Gli uomini vanno e vengono e alla fine finiscono sempre per sfruttare le idee per i propri deliri egoistici. Oggi l’idea che spadroneggia incontrastata è quella neoliberista che si deve a uomini come Adam Smith, il padre del capitalismo moderno. E se si vuole cambiare davvero qualcosa, è lì che bisogna intervenire. Perlomeno da noi. Il capitalismo ci ha permesso di raggiungere livelli di sviluppo materiale inediti, ma si tratta di un’idea tutt’altro che perfetta. Abbiamo stomaco e testa pieni, ma il cuore vuoto. Viviamo stressati in nome di un falso benessere e per reggere ritmi e fallimenti dobbiamo distrarci di continuo o drogarci tutti vittime di una pandemia narcisistica sempre più devastante e di mercati finanziari sempre più ingordi mentre il pianeta è dilaniato da una ingiustizia sociale vergognosa ed è diventando una discarica anche valoriale. Altro che spauracchi ideologici da secolo scorso, altro che guardarsi nostalgicamente indietro. Va migliorato il neoliberismo, cambiando il nostro modo di pensare e quindi di agire e dando vita a movimenti politici che abbiano l’ambizione di fermare la deriva autodistruttiva in corso e creare un modello più intelligente.