Pressata dall’inchiesta di Fanpage, Giorgia Meloni ha scritto una lettera ai dirigenti del suo partito in cui ha riconosciuto che un certo numero di neofascisti antisemiti milita in Fratelli d’Italia. L’ammissione di Meloni

(DI ALESSANDRO ORSINI – ilfattoquotidiano.it) – Pressata dall’inchiesta di Fanpage, Giorgia Meloni ha scritto una lettera ai dirigenti del suo partito in cui ha riconosciuto che un certo numero di neofascisti antisemiti milita in Fratelli d’Italia. L’ammissione di Meloni solleva una domanda cruciale: perché, tra i partiti di governo, soltanto Fratelli d’Italia ospita nel proprio seno un numero ragguardevole di neofascisti che creano scandali frequenti? Le ragioni principali sono due.
La prima ragione è che la bandiera di Fratelli d’Italia include la fiamma tricolore che, nel sistema politico italiano, è un simbolo neofascista. Siccome i dirigenti del Movimento Sociale Italiano non potevano inserire il fascio littorio o la faccia di Mussolini nel proprio simbolo, decisero che la fiamma tricolore avrebbe “significato” il fascismo. Nella cultura politica dell’Italia repubblicana, la fiamma tricolore sta al fascismo come la falce e il martello stanno al comunismo. Il 100% dei militanti del Msi dichiarava di essere fascista. La seconda ragione è che Giorgia Meloni è stata una militante del Msi, quindi, è stata fascista per un periodo della sua vita. Queste due semplici informazioni consentono di rispondere alla nostra domanda come segue: quando una persona che è stata fascista per un periodo significativo della sua vita fonda un partito con un simbolo neofascista nella bandiera, quella persona e quel partito entrano nell’universo neofascista o lo lambiscono, anche se affermano che il fascismo appartiene al passato. C’è un modo più semplice di dirlo: un’ex militante fascista, che crea un partito con un simbolo neofascista, attira neofascisti. Gli scandali neofascisti che funestano Fratelli d’Italia sono periodici, ma non casuali. Se fossero dovuti al caso, si distribuirebbero casualmente in tutti i partiti. Invece la concentrazione statistica è chiara e netta. Questi scandali avvengono in Fratelli d’Italia e non in Forza Italia.
Dopo avere risposto alla prima domanda, cerchiamo di capire che cosa sia oggi Fratelli d’Italia. Per investigare questo enigma sociologico, occorre innanzitutto classificare correttamente Fratelli d’Italia giacché la classificazione è alla base della scienza. Ebbene, sotto il profilo classificatorio, Fratelli d’Italia è un partito neofascista in trasformazione sistemica. Fratelli d’Italia sta cambiando perché ha conquistato il potere. Il potere reinterpreta i simboli: “La fiamma tricolore non è un simbolo neofascista”. Il potere riscrive la storia: “Fratelli d’Italia non ha mai avuto niente a che fare con il neofascismo”. Il potere reinventa le identità: “Fratelli d’Italia è un insieme di culture diverse”. Il potere trasforma tutto ciò che tocca. Toccata dal potere, Fratelli d’Italia ha assunto le tre caratteristiche tipiche dei partiti neofascisti in trasformazione sistemica: l’“arruolamento strumentale”, l’“accordo tacito” e la “punizione benevola”.
Fratelli d’Italia arruola molti non fascisti per costruire la classe dirigente con cui controllare lo Stato e proiettarsi sulla società civile. L’arruolamento strumentale crea un ibrido politico figlio della coabitazione tra neofascisti e non fascisti. Nasce così un “accordo tacito”. Da una parte, i non-fascisti evitano di dichiararsi anti-fascisti, a meno che non siano costretti. Dall’altra parte, i neofascisti si impegnano a non celebrare il fascismo (in pubblico). I neofascisti sprovveduti prima vengono difesi con un attacco ai giornalisti che hanno sollevato lo scandalo e poi vengono rimproverati, ma soltanto se lo scandalo non si sgonfia dopo giorni di assedio mediatico. I militanti neofascisti non vengono puniti per le loro idee fasciste, ma perché si sono fatti “beccare” gettando il partito nello scandalo. Nei casi estremi, i militanti neofascisti sono costretti alle dimissioni. La punizione deve essere necessariamente benevola giacché il partito include un simbolo neofascista nella bandiera.
Ciò che diventerà Fratelli d’Italia dipende dalla quantità di voti che prenderà. L’arruolamento strumentale è direttamente proporzionale ai voti conquistati. Conquistare molti voti significa conquistare molte cariche pubbliche. I posti da occupare e gli incarichi da distribuire diventano tantissimi. Con il passare del tempo, la percentuale dei non fascisti diventa esorbitante rispetto a quella dei neofascisti. Fratelli d’Italia sembra essere su questa strada. Sotto il profilo sociologico, è interessantissimo osservare ciò che accade quando un partito neofascista conquista il governo di una democrazia occidentale. È interessantissimo osservare ciò che accade a quel partito e a quel Paese. Infine, è interessantissimo studiare i modi attraverso cui un’intera classe politica e mediatica cerca di assorbire un trauma politico del genere con tutti i suoi meccanismi di rimozione e di negazione.