Il Pentagono presenta al summit Nato le nuove unità di difesa schierate a Vicenza. Ma sono solo pochi semoventi a corto raggio risalenti agli anni Ottanta

(di Gianluca Di Feo – repubblica.it) – “Posizionamento di ulteriore difesa aerea, sostegno e altri supporti bellici in Germania e Italia”. Una scheda sul contributo del Pentagono allo schieramento Nato in Europa diffusa durante il vertice di Washington ha aperto un piccolo giallo sulla possibilità che arrivino altri missili americani nel nostro Paese.
In realtà ci sono già, ma hanno una rilevanza militare limitata: servono per la protezione molto ravvicinata delle unità. Si tratta della batteria Charlie del 57mo reggimento artiglieria contraerea, formata nel comando Usa di Vicenza lo scorso ottobre. Il resto del reparto – altre due batterie – ha preso posizione ad Ansbach, in Germania. Il loro compito è la copertura diretta delle forze statunitensi, in particolare dei parà della 173 brigata basati nel capoluogo veneto.
Si tratta di una ventina di semoventi Avenger – “Vendicatore” – con otto missili terra-aria Stinger e una mitragliatrice pesante, diretti da un sistema di puntamento automatico guidato da un radar: uno scudo scontro attacchi di droni, elicotteri condotti a bassa quota a una distanza al massimo di cinque chilometri. “L’attivazione della Batteria Charlie sottolinea la nostra preparazione e determinazione il nostro spazio aereo e quello degli alleati”, ha dichiarato il tenente colonnello Eric Ackles. Dopo il 2015, con la ripresa della tensione con la Russia, il quartiere generale americano si è reso conto che la difesa contraerea in Europa era stata completamente sguarnita.
Negli anni Ottanta l’Us Army aveva acquistato dalla Boeing oltre mille Avenger, installati sullo scafo rinforzato di un fuoristrada Humvee, ma poi con la fine della Guerra Fredda erano stati quasi tutti mandati in pensione. Dal 2017 c’è stata la corsa a rimetterne in servizio il più possibile, revisionando radio e altri apparati, per formare nuovi reparti.
Presto saranno sostituiti dai più moderni Stryker Stout, che impiegano una torretta con i missili Stinger assieme a una mitragliera da 30 millimetri sullo scafo di un autoblindo a otto ruote motrici. Qualcosa di simile è accaduto all’Esercito italiano, che disponeva di centinaia di cingolati contraerei M113 Sidam, ognuno con una mitragliera quadrinata da 25 millimetri e un apparato optronico di puntamento. Poi dopo la caduta del Muro di Berlino e la grande stagione di pace sono stati quasi tutti rottamati, riutilizzando le armi per altri programmi militari.