
(Tommaso Merlo) – Per riuscire a sterminare donne e bambini, non li devi considerare esseri umani come te, li devi deumanizzare. Un percorso che inizia da lontano, quando fin dalla tenera età ti inculcano la paura e l’odio verso l’efferato nemico. Prima in famiglia e poi in società, un indottrinamento religioso e politico quotidiano, anno dopo anno. Finché assorbi i dettami ideologici e i palestinesi diventano carne da macello, ostacolo da rimuovere ad ogni costo per conquistare la Terra Promessa. Un costante lavaggio del cervello in modo che da adulto non ti poni nessuna domanda ed ubbidisci. È nella mente la radice di ogni ideologia e quindi di ogni regime. Lo sanno bene le dittature del secolo scorso che creavano corpi giovanili in modo da coltivare le nuove generazioni. Quando poi è crollato tutto, in molti sono caduti candidamente dalle nubi e si son guardati attorno sconcertati. Storia che si ripete. È difficile accettarlo, ma molti giovani soldati protagonisti delle atrocità a Gaza, non sono necessariamente persone malvagie, sono vittime anche loro della follia umana per cui una ideologia e quindi una opinione viene spacciata come verità assoluta ed imposta con la violenza a chi la pensa diversamente. È difficile accettarlo, ma sono vittime anche loro di logiche perverse per cui dei deliri ideologici vengono tramandati tra generazioni e si traducono in tragici ordini superiori. Più che cattiveria, la loro è inconsapevolezza ed impotenza. L’orrore a Gaza è tale che molti soldati israeliani hanno subito gravi traumi psicologici e alcuni hanno cominciato ad ammettere i crimini di guerra commessi e la cieca brutalità tra le macerie della striscia. Dalle loro parole si percepisce come per compiere un genocidio devi prima deumanizzare il nemico così come anche per torturarlo e stuprarlo. E per imbastire un regime di apartheid devi avere prima i muri dentro di te e ritenere i palestinesi inferiori e meritevoli di discriminazione. E per rivendicare con la violenza la terra altrui devi credere genuinamente che sia tua. Un problema molto più profondo della mera politica. Le persone libere cambiano idea e ragionano, le persone a cui hanno lavato il cervello replicano come automi gli schemi che gli hanno inculcato. E senza nessun rimorso o dubbio. La buona notizia è che le ideologie passano e i regimi crollano. È solo questione di tempo e anche il sionismo tramonterà. Succederà quando la realtà spazzerà via ogni manipolazione mentale e s’imporrà su tutto e su tutti. Come successo nel secolo scorso. Il sionismo alla fine è uno dei tanti progetti coloniali d’ispirazione europea che hanno insanguinato il mondo. Un progetto però fuori tempo massimo e tentato maldestramente in una terra troppo sensibile e viva per sottomettersi in silenzio. Se non fosse per le armi e i soldi occidentali, Israele sarebbe già un ricordo perché avrebbe raccolto quanto seminato. Ma come insegnano i profeti di quella terra, nessuno si sottrae alle conseguenze delle sue azioni e il genocidio a Gaza appare sempre più come il tragico inizio di una nuova era. La rovina del sionismo come di ogni ideologia è l’ottusa arroganza. Nonostante decenni di crisi sanguinarie, hanno insistito con una linea estremista di annessione invece di optare per il dialogo e un approccio più democratico ed inclusivo, al punto che potrebbe essere troppo tardi rimediare. Le drammatiche vicende di questi mesi hanno polverizzato decenni di propaganda globale mostrando al mondo intero in cosa consista davvero la tragedia palestinese. Sempre più persone stanno cadendo dalle nubi e si guardando attorno sconcertate. Tra le colline rocciose di quella terra maledetta come tra i palazzi di vetro occidentali. Politicanti, soldati, giornalisti, gente comune. Persone che tra le macerie di Gaza scorgono corpi di donne e bambini innocenti dilaniati per i deliri ideologici altrui. Nient’altro che essere umani vittime di un orrore che non deve succedere a nessuno e per nessuna ragione al mondo.