
(Stefano Rossi) – “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”. Purtroppo.
Sulla rocambolesca relazione tra Pd e Renzi è bene chiarire subito.
Tutto il Pd, a cominciare da Elly Schlein, desidera andare al governo ad ogni costo, costi quel che costi, e sono pronti ad accogliere Renzi, non tanto da figliol prodigo, quanto da padre putativo del partito, visto che è stato il segretario ed ha lasciato molti suoi dirigenti a governare il partito (a cominciare da Bonaccini).
Le ultime elezioni europee hanno ridotto Renzi al lumicino e lui ha cominciato a fare l’occhiolino a sinistra. Poi, senza giri di parole, chiedeva di far parte del presunto “campo largo”.
Il fatto curioso è che, mentre il Movimento 5 Stelle alzava scudi, critiche, veti alla notizia, il Pd taceva, anzi.
In alcuni programmi, come Agorà Estate di Rai Tre, di questa mattina 29 agosto 2024, facevano sentire i partecipanti della festa dell’Unità di Pesaro, ovviamente solo quelli favorevoli al ritorno del rignanese.
Un po’ per vedere l’effetto che fa.
In trasmissione, l’on. Francesco Emilio Borrelli, Verdi e Sinistra, favorevolissimo al c.d. campo largo, ha detto senza vergognarsene: “Se Renzi sta facendo un percorso di affidabilità … si trovano i punti in comune”.
Chissà come lo vede questo percorso di affidabilità questo parlamentare.
Forse come un bonzo, testa rasata, tunica arancione, camminare sui carboni ardenti pensando alle follie fatte: dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, bruttato dal Pd non da Casa Pound, al Jobs Act, ai contratti a tempo determinato che hanno soppiantato quelli a tempo indeterminato, alla schiforma costituzionale, sempre del Pd di Renzi, il quale, tra le tante fesserie, diceva lui e tutti quelli del Pd, che avrebbe abolito le province quando, invece, leggendo bene, sarebbero state abolite solo quelle più piccole mentre, quelle più grandi sono diventate Città Metropolitane.
Così, oggi, paradossalmente, abbiamo province e città metropolitane, che poi sono la stessa cosa.
Insomma, una riforma rimasta a metà che non ha cambiato nulla.
—–
Ne ho sentiti tanti di amici che votano il Pd e definiscono Renzi un fascista e che lui non c’entra nulla con il Pd (sic!).
Ma fa lo stesso, agli amici gli si perdona anche questa.
Ma almeno capissero che, con quello lì, ove mai esistesse un campo largo, diventerebbe un campo santo!
Tranne per uno.
Indovinate chi?