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Europa in lenta agonia

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(Dott. Paolo Caruso) – Il sogno europeo quello dei Padri fondatori è rimasto per buona pace di tutti nel cassetto. Dell’Europa dei popoli rimane in piedi il sistema economico finanziario a cui tutti i Paesi dell’Unione rigidamente devono attenersi. Sistema molto spesso dettato dalle lobby e dalle contingenze. In questa Europa in profonda crisi di identità, soffocata dall’ ingombrante alleato a stelle e strisce, con una economia depressa da più di due anni di guerra ai propri confini orientali, e non in grado di avviare un serio negoziato di pace tra Ucraina e Russia, non si vede all’ orizzonte nessuno spiraglio di luce. Draghi, l’ex governatore della BCE, allerta, ma non dispera. La cura da Lui dettata è senza alcun dubbio da cavallo, ma difronte alla gravità del momento la medicina anche se amara è da tenere cara. Le regole stabilitesi nell’età aurea del suo concepimento hanno urgenza di cambiamenti, in senso però inverso dal come si vanno manifestando. Ogni Stato chiuso in sé stesso, nei suoi egoismi nazionali, è destinato a influire negativamente sullo status di salute dell’Europa. Gli Stati trainanti, Francia e Germania, in profonda crisi di identità con governi sempre più deboli, l’Italia ossessionata da sovranismo e paralizzata da una economia stagnante, i Paesi minori o neo-aggregati che fanno le bizze nel peso del loro “niet”, quando si richiede l’unanimità per le decisioni che vadano prese al cento per cento, rendono sempre più ingovernabile il vecchio continente. Una guerra, emorragica in termini di soldi e di vite umane, alle porte dell’Europa dell’est, già da un biennio, fa’ il resto. Ognuno risponde coi propri mezzi, e soprattutto con le proprie idee, spesso in palese disaccordo, rendendo ancora più debole il confronto politico economico con Russia e Cina, cui si aggrega l’India come partner con oltre un miliardo di popolazione, che aggiunta a quella cinese, fa un terzo di quella mondiale. I parenti “serpenti” Statunitensi che, con la guerra in Ucraina hanno condizionato e non poco le scelte scellerate dell’Unione europea, hanno influito sulla attuale grave crisi economica di cui ne sono i beneficiari, ora sono alle prese col duello presidenziale dagli incerti esiti, anche per la sorte degli Europei. Allerta dunque! È il pensiero di Mario Draghi, richiesto ma solo in parte accolto da Ursula von der Leyen. Si suole prendere ciò che si ritiene faccia meno male. Ma l’agonia dell’Europa, dal vecchio e navigato banchiere, è stata denunciata ed è sotto gli occhi di tutti.


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