Niente Retequattro – Linea. Da Chigi a Giuli fino a Lollo: parte il repulisti. Boccia scappa dall’intervista: “Domande non concordate”. Pier Silvio tace con Giorgia

(Di Giacomo Salvini – ilfattoquotidiano.it) – Il timore, nel giro di ventiquattr’ore, si trasforma in complotto. L’asse è Roma-Cologno Monzese. Su questo si muovono i sospetti di Giorgia Meloni. E gli indiziati sono pesanti: la famiglia Berlusconi, i figli Marina e Pier Silvio. La premier, lunedì, quando ha saputo la notizia, ha preso malissimo l’ospitata di Maria Rosaria Boccia ieri sera su Rete 4 a È sempre Carta Bianca di Bianca Berlinguer. Un affronto di casa Mediaset, dopo le rivelazioni di Striscia La Notizia di un anno fa che fecero finire la sua relazione con Andrea Giambruno. Un atto di guerra, dicono da Palazzo Chigi. Poi alle 21 il colpo di scena: Boccia non si presenta in trasmissione. Arriva, si trucca ma racconta che “non regge la pressione” e non vuole partecipare al talk con Scanzi, Sallusti, Chirico e De Gregorio. Non vuole rispondere a domande non concordate, senza Sangiuliano. Dopo la trattativa se ne va.
Perché Boccia è stata cercata con forza dai vertici del Biscione. Venerdì, quando Sangiuliano si è dimesso, ai piani alti dell’azienda erano tutti molto delusi per l’avvicendamento immediato con Alessandro Giuli. I figli di Berlusconi, spiegano fonti a conoscenza della questione, speravano in un rimpasto o, ancora meglio, che la faccenda si allargasse ad altri ministri. Per ora non è così.
Ma l’obiettivo era cercare di intervistare Boccia ad ogni costo. Prima ci hanno provato i talk del pomeriggio – tra cui Verissimo condotto Silvia Toffanin, compagna di Pier Silvio – poi ci è riuscita Berlinguer. Pier Silvio Berlusconi lo ha saputo nel fine settimana e avrebbe dato il suo via libera senza informare la premier. A quel punto i dirigenti di Mediaset si sono impegnati a “montare” il caso: il dg dell’informazione Mauro Crippa in primis, ma anche la direttrice di Videonews Siria Magri che aveva proposto di riprendere Boccia al suo arrivo negli studi Mediaset, fare spot per annunciare la sua presenza e addirittura dei post in sala da trucco per aumentare la visibilità dell’ospitata. E che Meloni abbia preso malissimo l’ospitata di Boccia a Rete 4 lo dimostra anche il fatto che ieri pomeriggio fosse saltata temporaneamente la presenza al talk del direttore del Giornale Sallusti, recuperato in corsa. A Palazzo Chigi però c’è di più: nelle ultime ore circola la teoria e i sospetti che a mettere in trappola il ministro della Cultura Sangiuliano possa essere qualche funzionario vicino a Marina Berlusconi. Sospetti e timori che aumentano e si trasformano in paranoie. Tant’è vero che a Palazzo Chigi e in due ministeri – la Cultura dove si è insediato Alessandro Giuli e all’Agricoltura di Francesco Lollobrigida – l’ordine è stato quello di andare a caccia delle possibili “talpe” che fanno uscire all’esterno notizie che possano mettere in difficoltà il governo. A Chigi la linea è stata data dal responsabile della comunicazione del governo Giovanbattista Fazzolari che da alcuni mesi ha “blindato” con accessi privati e tracciabili note interne e il mattinale Ore 11 per evitare che uscisse sui media. E non è un caso che ieri nella riunione coi parlamentari il capogruppo di FdI Tommaso Foti abbia avvertito: “Occhio a nani e ballerine…”. Ieri a Chigi è scoppiato il caso dei poliziotti allontanati da Meloni rivelato da La Stampa: Chigi ha smentito ma è stata a sua volta rinnegata dal sindacato di polizia. La paura di “talpe” si avverte anche in due ministeri sensibili: quello della Cultura dove Giuli dovrà fare bonifiche di dirigenti, funzionari e staff di Sangiuliano e al ministero dell’Agricoltura di Lollobrigida. Boccia aveva provato ad agganciare anche il ministro meloniano ma, apparentemente, senza successo. Anche qui partirà presto un repulisti dei dirigenti e collaboratori considerati “infedeli”.