(Stefano Rossi) – Lilli Gruber, finalmente, ieri sera girava la fatidica domanda anche a Pierluigi Bersani: “Schlein-Renzi è già fatta, è conclusa la partita?”
Quando Giuseppe Conte sostiene che non è possibile l’alleanza con Renzi e i suoi sodali, lo si critica dicendo che non è più tempo di veti. I più acerrimi nemici, come Massimo Giannini, sostengono che Conte sia troppo superbo perché vorrebbe essere lui a dirigere l’opposizione. Fatto del tutto privo di verità e riscontro pratico.
Peccato che la semplice, chiara, inoppugnabile spiegazione di Conte viene sempre fatta passare per “veto”.
Ricordiamo che Pierluigi Bersani fu spodestato da Renzi alla segreteria del Pd e, dopo, fu costretto ad andare via dal partito, lui ed altri importanti dirigenti, per i troppi contrasti con Renzi e i suoi sodali. Fondò un partito che cambiò nome due o tre volte e, oggi, sciolto per essere confluito nel Pd della Schlein.
Bersani, ieri sera, si trovava nel difficilissimo compito di dare ragione a quanti sostengono che un’alleanza con Renzi non è possibile, dando ragione anche alle sue ultime scelte politiche ma, al contempo, avrebbe danneggiato quanti, come la Schlein e tanti altri del suo partito (Pd, questa volta) che, pur di ritornare a governare, sono pronti ad allearsi con quello che definivano un fascista (Matteo Renzi).
Ecco cosa ha risposto il politico che viene sempre trattato come il grande saggio che spiega tutto l’irrisolvibile e lo scibile umano.
“Ma no son tutte co … ma non esiste … esiste questa cosa. Ma insomma noi abbiamo … quando si va sui territori noi abbiamo situazioni dove si governa nella maggioranza con i 5 Stelle e c’è anche Italia Viva ok g … quindi diciamo così (ride e si tocca il capo) gli elettori non guastano (Travaglio faceva fatica a non ridere, infatti, rideva sarcastico nel vedere le contorsioni linguistiche del Bersani) il punto è se siccome il renzismo non è stato solo … guardate … una così … una movida un po’ esagerata un po’ opportunisti un po’ spregiudicata no no è stata un’idea è stata un’idea quando io dico il Pd spero sia guarito totalmente da quell’idea e l’idea era quella di portare il Pd a segare tutte le radici della sinistra storica laica e cattolica e farne una specie di nuova Forza Italia. Era un’idea che aveva una circolazione extracorporea le cui tracce sono ancora evidenti. Quindi, il Pd son convinto che è vaccinato di questo dopo di che, risolto quel tema politico lasciamo perdere eee Renzi voterà per chi vuol chi vuole lui basta che non credo la Schlein lo mette in condizione di dirigere un pezzo di traffico. È chiaro il discorso?”
La Gruber, ridendo, rispondeva che il discorso era chiarissimo.
Era talmente ubriaca dal farfugliamento che ha preferito chiuderla lì.
Io, francamente, non ho capito un solo passaggio del suo discorso disarticolato da ogni umana comprensione.
Intanto, che la sinistra storica sia cattolica è una panzana colossale. È vero tutto il contrario. Al tempo del Pci, un dirigente di quel partito che si permetteva di dire una cosa del genere, veniva messo alla porta con un calcio nel sedere.
Poi, che il Pd sarebbe “vaccinato” per il renzismo, quando, il suo vice è un renziano e molti dirigenti lo sono, francamente, non si capisce come si possa essere così avulsi dalla realtà.
La Schlein, poveretta, ha più volte dimostrato di non avere il timone in mano del Pd. Alcune catastrofiche crisi, non solo politiche, del Pd, si legga il caso di Bari o di Torino, lasciano perplessi su come, in futuro, si potrà arginare uno come Renzi.
Ma sono andato oltre.
Rimane un uomo che balbettava, non sapeva cosa dire, non ce la faceva a dire chiaramente che no, non ci si può alleare con un come quello e che si tradirebbero i milioni di elettori che non la vogliono un’alleanza con Renzi e i suoi compari.
Sarebbe stato troppo facile.
Se la poteva cavare con una delle sue battute del tipo, Renzi alleato è come avere un toro da monta in mezzo al corridoio quando, di notte, vai in cucina per bere un bicchiere d’acqua fresca e te lo trovi davanti. Tu in pigiama, lui con le corna.
Poi è chiaro perché in tutta Piacenza, la Stalingrado di una volta, stravinceva la Lega Nord e, oggi, stravince Fratelli d’Italia.