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Il Pd fa la mossa anti-De Luca: Fico in prima fila per la Regione

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Il convegno dei dem – A napoli dicono basta a “Vicienz”. Presente il big 5S: “Se cambia la regola, vedremo…”

(Di Wanda Marra – ilfattoquotidiano.it) – Il convitato di pietra non viene praticamente mai nominato. Perché l’iniziativa organizzata da Sandro Ruotolo, “Il Sud in Europa” a Napoli non è solo una manifestazione contro Vincenzo De Luca, ma anche il tentativo di dimostrare che il tempo del presidente della Campania è già finito. “Nessuno è eterno”, ha detto Elly Schlein giovedì sera a Piazza Pulita. E anche se l’interessato per tutta risposta venerdì sera si è paragonato a Aldo Moro (nessuno gli direbbe che “è indispensabile, eterno”, ha scandito), la posizione del Nazareno sembra definitiva, nella scelta di andare oltre, di non appoggiare la sua ricandidatura. Anche a costo di perdere la Regione. Nelle parole di Ruotolo, quando afferma che l’“invitato di pietra” sono “le mafie e la corruzione, l’uso privato del potere” sembra proprio di scorgere in filigrana lo Sceriffo, soprattutto quando affonda: “Sono stanco di aspettare l’intervento della magistratura per scoprire il marcio, la corruzione, il rapporto con le mafie”.

È il Pd dopo De Luca quello che si riunisce al Palazzo Caracciolo di Napoli. Isaia Sales venerdì pomeriggio ha fornito dei dati eloquenti: negli ultimi dieci anni in Campania sono stati sciolti per infiltrazioni della camorra 21 consigli comunali di cui 10 di centrosinistra (4 con un sindaco dem). E ieri mattina sono intervenute le varie anime dem: da Stefano Graziano (preso di mira personalmente dal presidente) a Marco Sarracino, da Roberto Speranza a Teresa Armato, da Dario Nardella (in collegamento) a Toni Ricciardi. Non pervenuta la minoranza del partito, che però certo non si sbraccia a difenderlo. Il tentativo di disegnare la traiettoria del futuro si svolge attraverso due punte. Roberto Fico, il primo a cui a Napoli si guarda come candidato del centrosinistra, che però per le regole di M5s è fuori perché ha già due mandati alle spalle: “Ora non posso candidarmi, ma se le cose cambieranno, vedremo”, dice. Sembra proprio una disponibilità di massima da uno che “non ha mai posto veti”. E a Napoli, il campo largo (o “il campo santo” o “il campo morto”, come scherza la Armato, consigliera comunale) esiste, con i renziani in giunta. E, infatti, l’altra punta è il sindaco, Gaetano Manfredi, favoritissimo per la presidenza dell’Anci, nonostante l’altolà di Beppe Sala, che mentre tira in ballo il malgoverno della Campania, per esempio sulla sanità, fa un richiamo all’unità. Contro il terzo mandato intervengono un po’ tutti i presenti, da Graziano a Peppe De Cristofaro (Avs). Ma tocca a Sarracino, responsabile Mezzogiorno dem, ribadire che non era scontato mettere al primo posto per la “sfida” della costruzione del centrosinistra la battaglia contro Autonomia e lavoro. Mentre ricorda che questa non passa per la delegittimazione delle persone. Come non passa per gli insulti, per un libro scritto contro il Pd. E neanche “per le telefonate ai segretari provinciali con la richiesta di non organizzare manifestazioni per Ruotolo”. Ogni riferimento a De Luca non è puramente casuale. Sarracino fa anche una denuncia, raccontando come alle Europee De Luca aveva proibito le iniziative elettorali per il responsabile Informazione dem.

Ci sono accenti diversi negli interventi. Roberto Speranza, per dire, ci tiene a esserci, ma anche a fare un discorso che si tiene volutamente distante dalle questioni più prettamente campane. “Va bene parlare di diritti, ma il tema è la manovra”, dice in giornate in cui la Schlein è concentratissima sul tema dell’immigrazione. Distinguo rispetto al Nazareno, che riguardano anche la convinzione che De Luca vada mollato, ma con più prudenza. Nel frattempo, alla fine ieri non si presenta il pur annunciato Mario Casillo, consigliere regionale, campione di preferenze. Deve accompagnare la moglie a Lucca a cercare casa, dove si trasferirà per lavoro per un anno, fa sapere. Una presa di distanza molto parziale. Di certo il suo sostegno a De Luca è sempre meno scontato. E i suoi incontri con gli uomini di Schlein proseguiranno nei prossimi giorni.

Adesso bisognerà aspettare le mosse del commissario regionale, Antonio Misiani. Domani l’assemblea del Pd di Salerno dovrebbe sanare le irregolarità nella commissione di garanzia locale (quella che ha sospeso Franco Alfieri dopo l’arresto, con Misiani pronto a sospenderlo di nuovo in caso di problemi “tecnici). Questa storia potrebbe portare al commissariamento anche del Pd della città-feudo di De Luca. Ma si vedrà, dopo le Regionali.


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