(Stefano Rossi) – Il ministro Nordio: “Se la magistratura esonda, bisogna intervenire”.
In effetti, la magistratura ha esondato.
Ha esondato a Torino, Genova e Catania. Qui, una donna ha pure salvato uno scooterista che non riusciva a trovare riparo dall’esondazione (si veda il video qui sotto).
Crolli, erosioni, dispersi, tombini che saltano dalla furia dell’acqua, morti e feriti.
In Emilia-Romagna i “soliti” danni con persone disperate per gli allagamenti che, oramai, sono diventati annuali.
Basterebbe manutenere gli argini e alzarli dove serve. Poi ci sono i canali di pochi centimetri che potrebbero far defluire le acque in apposite cisterne.
In Veneto hanno cominciato a funzionare.
A Roma, invece, la pioggia ha solo lavato le strade e innaffiato i campi ma è bastato un giudice della Sezione Diritti della Persona e Immigrazione, del Tribunale Civile, per mandare in tilt il governo.
La giudice, dott.ssa Albano, non ha disposto il trattenimento di un bengalese trasferito in Albania; rendendo vano il monumentale lavoro di costruzione di più immobili, accordi con l’Albania, il viaggio di 14, anzi, 10 stranieri, oltre il triplo di persone tra poliziotti, medici, mediatori culturali, traduttori, ecc..
Carlo Nordio aveva a disposizione tanti verbi da utilizzare.
Ha scelto quello meno opportuno, data la situazione di molte regioni allagate.
E questo la dice lunga sulla sensibilità verso i problemi dei cittadini di chi ci governa.
L’Italia affoga sotto le piogge torrenziali quando non muore di siccità.
Non conosciamo ancora cosa il governo intende fare per queste calamità.
Sappiamo, però, cosa vorrebbe fare contro la magistratura che, molto semplicemente, applica la legge che, poi, viene scritta quelli come Nordio.