
(Tommaso Merlo) – Da oltre un anno a Gaza muore un bambino ogni mezzora. Una strage degli innocenti inarrestabile perché l’Erode dei nostri tempi ha il totale supporto dell’impero. Davvero straziante. Ieri gli Stati Uniti hanno messo il veto all’ONU contro il cessate il fuoco a Gaza. Per la quinta volta! Senza il supporto politico, militare e finanziario degli Stati Uniti, quel criminale di Netanyahu sarebbe a marcire in galera da tempo e non a spasso sorridente sulla spiaggia di Gaza. Nelle stesse ore del vergognoso veto, il senato americano ha votato in maniera schiacciante contro lo stop alla vendita ad Israele di armi micidiali utilizzate per lo sterminio. Nessuna sorpresa. La lobby ebraica americana finanzia profumatamente senatori di entrambi gli schieramenti proprio per occasioni come queste. Impero che marcisce dalla testa. Dai tempi di Roma antica fino a quelli di Washington. È il danaro il vero Cesare dei nostri tempi. Comandano coloro che hanno i mezzi per comprarsi la politica mentre la viltà conformista ed arrivista dei patrizi, fa il resto. Allora come oggi. Nessuna novità tranne che noi italici oggi viviamo in una provincia marginale dell’impero. Gli americani prima ci hanno liberati da noi stessi, poi ci hanno occupati. Piazzando basi militari sul nostro territorio e spazzatura nel nostro stomaco e nel nostro cervello. Martellandoci da qualche schermo fin dalla tenera età con modelli e valori tutti finiti nelle fosse comuni di Gaza. Uguaglianza, diritti umani, libertà. Bullshit, come il consumismo spacciato come vero benessere. Panem et circenses mentre oltre le mura imperversano campagne militari contro presunti barbari. Un impero in guerra permanente che non si rende conto di averlo dentro il vero nemico. Un impero dalla società profondamente ingiusta, violenta e superficiale. E come predicava il celebre giudeo ai tempi dell’altro Erode, nella vita contano i frutti, contano i fatti, non le apparenze e tantomeno le chiacchiere. Gli Stati Uniti confermano che soldi e forza militare non bastano ad un impero per reggere, serve anche un collante valoriale e una missione. E gli Stati Uniti li hanno perso entrambi. Tutta colpa di un estremismo economico capitalista che ha finito per comprarsi tutto innalzando il profitto anche egoistico ad unica e vera divinità. Culto di se stessi e della roba. Un modello espressione dei nostri istinti peggiori che distrugge la vita delle persone e quindi la società e quindi la politica e quindi la democrazia e quindi il mondo. La complicità nel genocidio a Gaza alla fine è solo una conferma di una deriva che gli scribi e i farisei in quel di Washington coprono da fin troppo tempo. E mentre nella capitale dell’impero si gioca col potere, a Gaza i bambini sopravvissuti soffrono la fame e temono l’inverno. Tra le tende è impossibile difendersi dalle bombe ma anche dal freddo e dalla pioggia. Una strage di innocenti catastrofica col vomitevole Erode dei nostri tempi a passeggio sulla spiaggia sorridente. Vuole rubare alche quel pezzo di sabbia sporca di sangue. Non si rende conto di camminare sula tomba americana e quindi anche sionista. È il tramonto di un impero e di tutte le sue perversioni. La fine per loro, un nuovo inizio per tutti noi cittadini di provincia. Da Gaza fino alla Roma moderna. È ora di spezzare le catene anche mentali, è ora di rimettere in discussione falsi valori e modelli, è ora di tornare artefici del proprio destino e dar vita ad un sistema economico e sociale più saggio e una democrazia più vera. Tutto parte da dentro di noi. Dobbiamo evolvere come persone e poi unirci per girare pagina. In passato ci siamo affidati solo alla nostra mente producendo ideologie perlopiù fallimentari, è venuta l’ora di affidarsi anche al nostro cuore. Tante incognite ed una sola certezza. Dopo il tramonto spunta sempre il sole.