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Polemiche & pallottole: “satanello” Delmastro colpisce fino all’ultimo respiro

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(di Fabrizio Roncone – corriere.it) – Giorgia Meloni, ogni mattina, dopo la doccia, prima di pensare a Trump, a Musk, a Putin e alla guerra in Ucraina, alla Striscia di Gaza e a tutto il Medio Oriente, deve leggersi i social e i quotidiani per capire di quale ministro o sottosegretario del suo governo dovrà occuparsi. Anzi, diciamola meglio: deve scoprire in quale gaffe, casino mediatico si sono infilati, e come può risolverglielo. Alle sue dipendenze ha alcuni fuoriclasse: dell’ex cognato Francesco Lollobrigida sapete tutto (il capolavoro: fermò un Frecciarossa in corsa e chiese di scendere). Con Genny Delon (il leggendario Sangiuliano), nelle redazioni ci abbiamo svoltato l’estate. L’elenco è lungo. Ma uno dei più temuti – per il talento di trovarsi nei pasticci – è ormai Andrea Delmastro Delle Vedove, il sottosegretario alla Giustizia, 44 anni, avvocato biellese, detto “Satanello”. Tipo fumantino, e tosto. 

Giorgia ne conosce da sempre le meravigliose potenzialità. Nel 2004, all’ultimo congresso di Azione giovani, comparve su una sedia a rotelle e, pur avendo una gamba ingessata, non esitò ad avventarsi su un camerata che aveva osato contraddirlo. Si capiva che avrebbe avuto un grande futuro politico. Infatti arriva al governo. Dove, subito, è sospettato d’aver spifferato al collega di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, certe registrazioni dell’anarchico bombarolo Alfredo Cospito, recluso al 41 bis. Non basta: la notte dell’ultimo Capodanno, Delmastro va a una festa dove c’è un suo amico, Emanuele Pozzolo, diventato deputato grazie a lui. Il tipo si presenta alla festa con una piccola pistola. Da cui parte un colpo: chi ha sparato? Denunce, polemiche, pastrocchio. Satanello, allora? A lui esce il fumo dal naso. Ma è pur sempre sottosegretario, e si trattiene. Quando gli riesce. Perché poi va alla presentazione delle nuove auto super blindate della polizia penitenziaria. E lì si eccita, si esalta. Straparla: «… l’idea di far sapere ai cittadini come non lasciamo respirare chi sta dietro a quel vetro oscurato, per il sottoscritto è intima gioia». Gli piace l’idea che i reclusi soffochino? Le opposizioni ne chiedono le dimissioni. L’ex senatore Luigi Manconi: «Le parole di Delmastro non meritano un’analisi politica, ma clinica. Esiste il disturbo del sadismo». Sadico? Avvertite la Meloni, presto.


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