
(Tommaso Merlo) – Se i cittadini vogliono migliorare le loro condizioni devono alzare la testa altrimenti i politicanti se ne fregano ed i capitalisti ne approfittano. È da sempre così. In Italia gli stipendi sono da fame, il costo della vita alle stelle mentre i diritti diminuiscono. Con lavori che un tempo garantivano un discreto tenore di vita che oggi a malapena coprono le spese. Eppure i politicanti parlano d’altro perché loro appartengono all’alta società, non sono problemi che li toccano come invece quello di rimanere su una poltrona per decenni. Hanno poi delegato il loro compito agli economisti, ai fautori della crescita infinita che giova a tutti. Già, come no. La povertà dilaga a dismisura, la classe media è sprofondata mentre i ricchi sono sempre di meno e sempre più sfondati. All’interno dei singoli paesi, come tra regioni del mondo. L’ingiustizia sociale è la grande sfida della nostra epoca, una delle dimostrazioni più palesi della stupidità turbocapitalista. E la colpa è tutta della politica finita in mano a classi dirigenti mediocri e che ha progressivamente ceduto il suo ruolo a lobby, mercato ed oligarchi. Vi sono individui e gruppi che hanno più soldi di svariati paesi in cui milioni di persone lottano per sopravvivere. Una assurdità. Dei politicanti seri non si occuperebbero d’altro dalla mattina alla sera, perché il compito di mediare tra pubblico e privato, tra stato e mercato, tra deliri mediatici e realtà sociale, spetta a loro. Ed invece i politicanti fanno a gara per farsi selfie con gente come Elon Musk per raccattare like, diventano cioè amici dei nuovi oligarchi e ne assecondano gli interessi mentre dei poveri cristi se ne ricordano solo sotto elezioni quando hanno bisogno di voti per passare da una poltrona all’altra. Davvero impressionante l’ascesa di Elon Musk ai vertici dell’amministrazione americana, ha finanziato la campagna elettorale di Trump, ha un sacco di seguito mediatico e senza un voto avrà tra le mani un enorme potere. Soldi che si comprano perfino la democrazia imponendosi con una sfacciataggine inedita sulla collettività. Davvero pericoloso perché gli interessi degli oligarchi sono diversi da quelli di un paese e da quelli dei poveri cristi. E spesso sono contrastanti. Gente come Elon Musk ad esempio, fa soldi anche con ingenti commesse statali e cioè coi soldi pubblici e quindi dei poveri cristi che finiscono nelle sue tasche. Emblematica anche la storia di un altro oligarca, quello di Amazon Jeff Bezos che venne accolto come un messia col risultato che lui ha guadagnato miliardi mentre da noi vi è stata una strage epocale di piccole attività commerciali e non certo compensata dai poveracci assunti per smerciare pacchi nei suoi magazzini o che aggravano il traffico coi furgoni delle consegne. E tutto questo per risparmiare qualche centesimo e ritrovarsi sull’uscio qualche pacchetto di roba inutile che acquistiamo nel disperato tentativo di colmare il vuoto esistenziale che ci affligge. Capitalismo che esaspera malessere sociale, consumismo che esaspera quello interiore. Anche qui spetterebbe alla politica analizzare a fondo i mali della nostra era e tentare di porvi rimedio assecondando le nuove consapevolezze. Ragionando su cosa consiste davvero il benessere e la qualità della vita e su come raggiungerli. Ed invece procediamo in balia dei mercati finanziari e degli indici economici e delle ambizioni bulimiche degli oligarchi. Martellati dalla pubblicità e dai luoghi comuni materialisti dalla mattina alla sera, come automi in balia dell’ideologia dell’accumulare e del consumare e dell’inseguire qualche miraggio. Pandemia egoistica, vera anima di quella capitalistica e consumistica. Pandemia interiore che si manifesta ovunque. Ingiustizia sociale, violenza e quindi guerra, indifferenza verso gli altri e il pianeta, depressione e dipendenze, solitudine tra la folla, sono tutte conseguenze di un malessere profondo che ci sta portando all’autodistruzione personale e collettiva. Serve un drastico cambio di rotta interiore e quindi culturale e quindi sociale e quindi politico. In democrazia i cittadini hanno diritto ad una politica che li rappresenti, una politica all’altezza delle loro nuove consapevolezze. Una politica saggia e lungimirante, capace di analisi, di visione e di sperimentare rimedi. Una politica al servizio dei bisogni e non dei privilegi e all’altezza delle complicate sfide del nostro tempo. Affinché la politica svolga il suo compito democratico, è essenziale un salubre scontro sociale per tenerla sveglia e sotto pressione. In modo che se i politicanti del momento sono in grado di agire agiscono, altrimenti se ne tornano a casa una volta per tutte.