
(ilfattoquotidiano.it) – Angelo Bonelli l’aveva pensata come un’occasione per metterli tutti insieme, magari con una foto sul palco. E invece all’assemblea di Europa Verde a Chianciano (Siena) i leader del centrosinistra finiscono per dividersi ancora, litigando a distanza (tra chi, come Carlo Calenda, dà forfait e chi, come Giuseppe Conte, partecipa in video-collegamento) sul tema da sempre più divisivo nella coalizione, ovvero la guerra in Ucraina.
Sabato Elly Schlein aveva rivendicato a suo modo il sostegno a Ursula von der Leyen, mentre l’ala dem che fa riferimento a Stefano Bonaccini aveva ribadito la necessità di continuare a fornire armi a oltranza a Kiev fino alla sconfitta della Russia. E ieri Conte ha infilzato, di nuovo, gli alleati: “Oggi i padroni del mondo sono i fondi di investimento, che investono soprattutto in industria militare. La nuova Commissione von der Leyen investirà sulle armi, mentre c’è il rischio di avvicinarsi alla Terza guerra mondiale. Ci stanno dicendo che la soluzione per i cittadini europei è produrre più armi, perché ancora oggi si rinuncia a una scelta di pace. L’Europa ha scelto la guerra e una forza progressista non può andare in quella direzione”.
Su questi temi Schlein si mantiene vaga, insistendo invece sulla “voglia di unità” attorno a “un programma definito e valori condivisi”. Ma è Riccardo Magi, leader di +Europa, a esplicitare quel che pensano in moltissimi anche nel Pd: “Io non penso, come ha detto Conte, che l’Europa abbia scelto la guerra. Non è ribaltando il racconto, dicendo che l’Ue ha scelto la guerra, che troviamo la soluzione. Far mancare in questo momento il sostegno a Kiev potrebbe significare dover investire molto di più per la nostra difesa in armi in un futuro che sarà molto più vicino”. Stesse posizioni di Daniela Ruffino, esponente di Azione, che seppellisce ogni tentativo unitario: “Conte distorce la realtà. Per Azione non è percorribile qualsiasi alleanza con chi propugna la resa dell’Ucraina, e quindi dell’Europa”. Vale per il Movimento 5 Stelle come per i padroni di casa dei Verdi e si Sinistra Italiana. Segno di una strada davvero in salita, almeno per chi immagina davvero di tenere tutti insieme.