Dopo il voto di domenica, il garante è pronto a passare alle vie legali. Soffiano venti di scissione. Tentativi di un riavvicinamento a Di Battista

(di Gabriella Cerami – repubblica.it) – ROMA – È solo l’inizio. «Non finisce qui», una minaccia e una promessa, quella di Beppe Grillo. Nel suo video non parla apertamente di battaglie legali, ma da tempo studia con i suoi avvocati come fare per riavere il simbolo M5S. Passaggio per lui imprescindibile, non solo per indebolire Giuseppe Conte ma anche per avere la libertà, in un futuro neanche troppo lontano, di utilizzarlo ancora come crede.
«Meglio che finisca in una teca piuttosto che lo abbia Conte», dice il garante ai fedelissimi che gli sono rimasti accanto. Non sono tanti, si contano sulle dita delle mani e tra loro ci sono sicuramente l’ex ministro Danilo Toninelli e l’ex sindaca Virginia Raggi. Ma non è certo in una teca che vorrebbe lasciarlo.
Qualcosa comunque si muove attorno a lui malgrado il suo isolamento e l’essere in netta minoranza nel partito che ha creato. L’idea, suggerita da chi lo ha incontrato anche a Roma negli ultimi tempi, è di creare una fondazione. Per adesso Grillo non ha detto né sì né no, ma già la sola ipotesi lo stuzzica.
Anche perché, in parallelo, nel solco delle origini M5S, viaggia un’altra realtà: l’associazione Schierarsi guidata dall’ex deputato Alessandro Di Battista, che sta raccogliendo parecchi consensi in giro per l’Italia. Per adesso Grillo e l’ex pasionario M5S parlano pochissimo, ma sia da un lato sia dall’altro ci sarebbero ambasciatori al lavoro per una ricucitura. In fondo se si tornerà al voto nel 2027 c’è ancora molto tempo a disposizione. «La fondazione M5S potrebbe sostenere il partito di Di Battista», immagina qualcuno. Per adesso si tratta di scenari di là da venire, ma in costruzione come lo è attualmente il vecchio sito del movimento. Di certo Grillo è determinato nel voler dare del filo da torcere a Conte, il quale vede come il suo peggior incubo la possibilità che il contrassegno M5S corra contro di lui alle prossime elezioni.

In questo clima soffiano venti di scissione. I più vicini al garante non sembrano impensieriti e la danno ormai per assodata in caso di affermazione della linea contiana nel momento del voto. Sulle modalità, però, nessuno si sbilancia. «Farà qualcosa», è l’opinione di chi ormai crede che sia possibile ripartire da un simbolo, «che è di Grillo al 100%». Fino a domenica il garante attenderà l’esito della votazione che lui ha chiesto di ripetere, poi è pronto a scatenare l’inferno nelle aule dei tribunali.