
(Dott. Paolo Caruso) – Così parlò ” l’Elevato ” ! La frenesia di ascoltarlo soprattutto da parte dei media era quasi morbosa. Un Grillo che gli organi d’informazione da tre anni avevano oscurato togliendolo dalla scena politica, oggi come d’incanto, riappare in diretta televisiva e sui social unificati pronto a spacciare oracoli. A dieci giorni dall’ Assemblea Costituente si assiste quasi fosse l’evento dell’anno al monologo del Grillo. Un monologo teso a sminuire l’immagine del Presidente Conte e ribadire che questo Movimento è privo di contenuti e lontano anni luce da quello che fu il Movimento 5 Stelle suo e di Casaleggio. Un attore consumato, una recita teatrale in un palcoscenico degno del conte Dracula, un carro funebre. Un personaggio che non ammette né concede alternativa alcuna, e che si atteggia o presume d’essere infallibile. Beppe Grillo fa il funerale all’attuale Movimento disconoscendo la sua paternità e annunciando di volerci riprovare con una idea e un decorso meraviglioso. Dal finestrino lancia accuse e strali contro il “Mago di Oz” ovvero Giuseppe Conte, non proferendo mai il nome dell’ex Premier e attuale Presidente 5 Stelle. Il monologo va avanti con accuse ben precise a Conte che soffrendo di “una sindrome compulsiva a specchio” attribuisce agli altri comportamenti che ha lui. Grillo è sempre all’attacco, e pur riconoscendo la sua sconfitta non smette di accusare Conte di avere tradito i valori costituenti del Movimento. In questi anni, a detta di Grillo, non c’è stato un rapporto collaborativo tra lo stesso e il Presidente tanto che di una cinquantina di progetti consegnati non si è mai avuto riscontro ne mai avuto risposta, inoltre della votazione avvenuta non si fida, ritiene sbagliata la nuova collocazione politica del Movimento (progressisti indipendenti) e che per lui l’obiettivo principale della Costituente era quello di eliminare il limite dei due mandati e soprattutto di cancellare il ruolo del Garante. Un errore madornale per Grillo, che accusa Conte di avere snaturato la sua creatura politica. Contrario su tutto, Grillo ha chiesto la ripetizione del voto, un atto vero e proprio di guerra. Una guerra che è solo all’inizio e che rappresenta il preannuncio di una scissione con probabili strascichi giudiziari per il nome e il simbolo. Ultimo, ma non meno importante, è l’invito a non votare, ad andare a raccogliere i funghi, così da non fare scattare il quorum. Bettino Craxi docet! La replica di Conte non si è fatta attendere, accusandolo di essere disinformato in quanto molte di quelle proposte si sono già tradotte in proposte di legge depositate in Parlamento, e di essersi lui stesso messo ai margini della comunità pentastellata. Comunque la comunità non si sarebbe fatta di certo calpestare dalle bizze del comico genovese. Infatti un Garante che ne ostacola l’azione rappresenta un non senso e non è più credibile. Tutti i mezzi di informazione non hanno aspettato altro che innescare una vero e proprio bombardamento mediatico, manipolando a uso e consumo proprio la realtà. Una informazione servile, che riesce oggi senza dignità a schierarsi con quel Grillo che per anni li ha “sfanculati”, evidenzia senza alcun dubbio che il vero ostacolo per establishment e il nemico da abbattere è il presidente Conte. C’è da chiedersi allora che tipo di democrazia è presente in Italia, quando la libertà dell’ informazione viene distorta dagli interessi dei partiti ? Infatti proprio oggi che Beppe Grillo riemerge dagli inferi della ambiguità emotiva, la sua forte contrapposizione a Conte viene salutata con grande enfasi.