
(Giuseppe Di Maio) – Aspettiamo dal 2013 che Grillo faccia un passo di lato (meglio se indietro) per far vivere il M5S di vita propria. Purtroppo, quanti leader siano nati in ambito pentastellato, tutti hanno dovuto sottostare al diktat di Beppe. E quanti si sono allontanati dalla creatura grillina, tutti hanno lamentato la mancanza di democrazia interna. Sì, certo, lo sappiamo che il più delle volte avevano un’opinione pretestuosa, una scusa per tradire, ma è pur vero che nel Movimento prima di Grillo c’è solo Grillo, prima di ogni regola c’è l’elevato, prima di ogni riforma c’è il Garante. Ma chi vuole essere garante dei valori di qualcosa, bisogna prima di tutto che i valori ce li abbia.
Sapevamo che il Movimento era biodegradabile, e avevamo capito di essere lievito per tutta la politica; sicché, una volta esaurito il nostro compito, saremmo potuti anche sparire. Poi ci è stato detto che il M5S doveva essere biodegradato; era arrivato cioè l’annuncio della nostra estinzione. Contrordine compagni: ieri abbiamo ricevuto la notizia che siamo sì, biodegradabili, ma allo stesso tempo, compostabili. Insomma siamo un partito elastico a seconda delle necessità del padrone. Ma quali sono queste sue necessità? Il dubbio attuale è di non riuscire più a intercettare le intenzioni del fondatore. Abbiamo pensato che avesse un animo narcissico alla Jep Gambardella: “Non volevo solo partecipare alla feste, io volevo avere il potere di farle fallire!” Ma forse un genovese non ragiona così. E’ più probabile che il nostro si attacchi alla quota Irpef che il contribuente può destinare al sostegno dei partiti, sperando che una rifondazione del Movimento sotto altra bandiera gli lasci campo libero per beccare i finanziamenti.
Il M5S è stato senza dubbio per la politica e la società italiane un moto con ambizioni illuministiche: l’età adulta di cittadini che si riprendono la democrazia, divenendo da oscuri deleganti protagonisti. Ma le apparizioni dell’elevato superiore alle regole e alle decisioni delle assemblee, travalicano l’amore per la logica e per la ragione. Perciò, a funghi ci vada lui, noi voteremo per l’abolizione dei garanti e dei patroni, perché ci siamo rotti di farci dettare la linea da uno che fa abracadabra ai suoi ascoltatori e bada solo al suo tornaconto. Seguire le attuali indicazioni di Grillo dimostrerebbe che il M5S è ancora nella fase umorale e non razionale, che è ancora pieno zeppo di reazionari invece che progressisti, che la cittadinanza e la democrazia compiuta hanno ancora molta strada da fare.