
( Dott. Paolo Caruso) – Dopo lo spettacolo offerto dal “Garante” sul carro funebre e impreziosito dalla lettera inviata alla segretaria del PD, Elly Schlein, con la sonora bocciatura odierna il Grillo sparlante sui social sceglie una citazione dal film The Truman Show: “Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte”. La sua giovinezza politica costellata di “Vaffa” si chiude con un declino senile rancoroso e distruttivo. La sua maschera di giullare resterà scolpita negli annali storici del movimento e la “minchiata tour” a caccia di funghi ne ha sortito solo un effetto velenoso. In sostanza bocciatura per Grillo con oltre l’80% dei votanti, infatti il voto conferma la linea Conte con il 65% e il nuovo corso pentastellato. Quattro mila voti in più rispetto alla passata consultazione e la volontà di dare un nuovo assetto al Movimento. All’ex garante viene rimproverato di essersi messo di traverso al nuovo percorso che ha voluto la comunità 5 Stelle e di avere avuto fino alla fine un comportamento denigratorio e da assoluto padrone. Tutto questo ha offerto il fianco a critiche sempre più aspre da parte degli avversari politici e da parte dei soliti “giornaloni nostrani” che scherandosi ora con l’Elevato evidenziano la loro contrapposizione a Conte ritenendolo un vero pericolo per l’ establishment. A bollare di “patetica” la disputa grillina è il fiore all’occhiello della intellighenzia politica, il capogruppo forzista Maurizio Gasparri, che da vero democratico, a votazione in corso, sollevava illazioni sulla veridicità delle consultazioni. Difficile ora immaginare cosa accadrà domani, se Grillo seppellirà l’ascia di guerra visto che nei giorni scorsi era stato lui a decretare la “morte del Movimento 5 Stelle” per dare spazio ad una nuova non precisata iniziativa o avrà intenzione, come probabile, di intraprendere una azione legale sulla proprietà del logo pentastellato. Intanto dopo l’esito delle votazioni le Stelle possono ritornare a brillare e Conte confortato dalla base potrà intraprendere il nuovo corso da “progressisti indipendenti”. Il Presidente dovrà tenere ferma la barra e attuare in maniera decisa il programma voluto dalla base senza ascoltare il canto malefico delle sirene del potere, ne va della sua credibilità. Certo non sarà la strada lunga e tortuosa in un periodo di così grandi difficoltà nazionali e internazionali, con due guerre alle porte e la folle corsa agli armamenti, a fermare il nuovo corso 5 Stelle che con Conte porterà avanti il testimone ideale delle tante battaglie intraprese a favore degli ultimi, della giustizia, della pace, della transizione ecologica e informatica, della sanità e della scuola pubblica, rimanendo legati al proprio programma di “progressisti indipendenti”.